IBC16 #1 [CRONACHE DI UN POVERO LIBRAIO IGNARO - PARTE PRIMA!]
Buongiorno a tutti! Come state? Tanto per provare a fare qualcosa di diverso dal solito ho deciso di raccontarvi la mia esperienza come partecipante alla Italian Book Challenge non solo parlandovi dei libri che leggerò (voi che dite, riuscirò a tenere il passo con le recensioni? Io ne dubito!) ma anche raccontandovi dei miei viaggi in libreria e delle mie avventure col PLI (a.k.a. Povero Libraio Ignaro!).
Premetto che questi post non saranno in tempo reale, i miei dieci giorni di vacanza mi hanno fatto tardare notevolmente e poi ci sono le rubriche e devo pur riuscire a postare qualche recensione ogni tanto, no? Ma spero comunque che siano di vostro gradimento! E già che sono in vena di premesse, vi posso anche dire che saranno post parecchio sconclusionati, quindi ritenetevi avvisati.
Quando ho scoperto l'esistenza di questa challenge ero molto combattuta (ok, ok, chi voglio prendere in giro?! Ho avuto la mia solita reazione bipolare o, se preferite, alla Dottor Jekyll e Mr. Hyde: la notizia mi ha trasformato prima in un esserino saltellante con gli occhioni a cuoricino e poi nell'essere più cinico di questo mondo, poi di nuovo l'esserino saltellante e poi quello cinico, e via così):
(il dialogo che segue potete raffigurarvelo in alternativa come un dialogo tra Gioia e Tristezza di Inside Out, credo che vadano bene uguale! ;) ):
Me Saltellante: Una nuova challenge! Evviva, evviva, evviva!
Me Cinica: Un'altra challenge, davvero? Non ti sembra di esagerare?
MS: Ma sono tutte categorie più o meno fattibili! E poi è un ottimo modo per uscire dalla mia comfort zone!
MC: Sì, ma dalla comfort zone ci stai già uscendo abbastanza, ricordati della bookopoly!
MS: Ma è un'ottima scusa per comprare libri senza rimorsi di coscienza!
MC: Sì, ma spenderai davvero una cifra S-P-R-O-P-O-S-I-T-A-T-A!
MS: Beh, ma potrei dimostrare un po' di sostegno ad una libreria locale, una volta tanto!
MC: Certo, però regaleresti un sacco di soldi alle CE! [ormai avrete capito che il mio rapporto con le CE italiane non è proprio idilliaco!]
Riassumendo in maniera meno sconclusionata, c'è stata un'attenta valutazione dei pro e dei contro. Il contro peggiore? La spesa. Partecipare a questa sfida mi costerà un piccolo patrimonio! E poi c'è il fatto che dovrò uscire parecchio dalla mia comfort zone, che è una cosa che di solito prendo bene (anzi, sono sempre felice di provare qualcosa di nuovo o di diverso!) ma anche la bookopoly mi sta spingendo oltre la mia solita area di lettura, quindi non vorrei esagerare. E, ultimo ma non meno importante, devo ammettere che il fatto che contino solo libri italiani per me è demoralizzante.
Però è anche vero che quando si tratta di letture (e di sfide di lettura) la mia forza di volontà è praticamente inesistente, quindi come potevo dire di no ad una nuova challenge? E come potevo resistere all'opportunità di avere una valida scusa per comprare libri e fare frequenti capatine in libreria? Già, ero destinata a cedere nel giro di un niente!
Quindi mercoledì (il 2 marzo) mi sono finalmente decisa e sono partita! Primo obiettivo: farsi un'idea della libreria! Perché è vero che sono stata entusiasta di scoprire che una delle librerie aderenti si trova proprio nella mia città (non nella mia zona, proprio nella mia città!) ma la libreria poteva anche non piacermi (ok, sarebbe stata praticamente la prima volta, ma non si può mai dire, no?) o magari avrei potuto trovare antipatico il libraio. E con un libraio antipatico avrei dovuto capitolare e abbandonare la challenge in partenza, perché per diverse categorie ho bisogno dell'aiuto di un esperto... ok, posso anche cercare da sola, ma il bello di questa challenge è proprio quello di girovagare fra gli scaffali e scoprire anche qualcosa di nuovo, e il modo migliore per scoprire cose nuove in una libreria è chiedere al libraio! Quindi vedete bene che con un libraio antipatico se ne sarebbe andato tutto il divertimento!
E quindi eccomi lì, che approccio con gli occhi a cuoricino questa nuova libreria (nuova per me, la libreria è lì già da qualche mese almeno) anche se sono un po' titubante: impossibile trattenere gli occhioni a cuoricino mentre mi avvicino ad una libreria, ma e se e se e se?
Ma pian piano tutti i miei dubbi spariscono. Già, entrare in libreria mi fa questo effetto. E poi è una libreria davvero molto carina e penso che mi troverò bene nelle mie visite future. E' piccolina, ma non è un vero difetto, perché la rende più accogliente, più intima. Dopo i primi due passi mi sono già innamorata. Sono un'assidua frequentatrice di grandi catene di librerie, più che altro per praticità, ma le piccole librerie indipendenti sono tutta un'altra cosa. Vincono senza neanche doversi impegnare più di tanto. Unica pecca? Il reparto fantasy è abbastanza carente. Ma dato che praticamente ho a casa tutto quello che è stato tradotto in italiano e che potrei volere al momento, o quasi, non mi posso neanche lamentare più di tanto. Almeno per il momento.
Ho gironzolato per gli scaffali per un po', curiosa e in contemplazione (perché è la reazione più normale davanti a scaffali pieni zeppi di libri), poi, finalmente mi sono avvicinata a lui: il Povero Libraio Ignaro!
Ora... perché proprio PLI vi chiederete voi? Povero perché sono stata la prima a capitare nella libreria per la sfida e quindi, essendo la prima volta, era un po' confuso (ma ben preparato, eh!). Più che altro diciamo che è caduto dalle nuvole (ma niente paura! La caduta è stata poco traumatica... o almeno, lo spero!). Libraio perché beh.. questa è facile, è un libraio! E ignaro perché gli sono capitata io. O meglio è capitato sotto le mie grinfie.
Perché provate a mettervi nei suoi panni: una bella mattina vi entra in negozio una ragazza che inizia a fare un milione di domande sulla sfida. La ragazza sembra innocua e ha l'aria un po' sognante (o forse uno scintillio sinistro negli occhi... credo che la mia espressione standard in libreria sia un mix tra gli occhioni sognanti e uno sguardo da maniaca, perché devono essere TUTTI MIEI!) e, una volta esaurite le domande di rito, vi chiede pure dei consigli. E qua inizia la tragedia!
Ora, voi sapete bene che per farmi inserire un libro in wish list o per farmelo leggere direttamente non ci vuole tanto. Inserisco libri in wish list come si mangiano patatine: uno dietro l'altro e senza preoccuparsi delle conseguenze. Ha una bella copertina? Messo in lista! Mi piace il titolo? Lo leggo! Ho letto cose interessanti su di lui? Prendiamo anche questo! Spesso non leggo manco la trama (e ogni tanto mi trovo a leggere cose che pensavo fossero di tutt'altro genere, ma pazienza... le sorprese mi piacciono!a volte...). Comunque... tutto questo è vero, ma è anche vero che lo faccio solo per determinati generi, per libri che so che potrebbero già piacermi e che so (o meglio spero) che non si riveleranno pesanti o lenti.
Ma provate a farmi leggere un classico! O un libro di un autore che ha vinto qualche premio letterario di quelli considerati "seri". Vi assicuro che da entusiasta accaparratrice di libri mi trasformo in una snob che storce il naso e si rifiuta anche solo di prendere in mano i libri in questione.
Il mio rapporto di amore-odio (ma soprattutto odio) con i classici è iniziato alle superiori. Ho sempre amato leggere, ma per mia scelta. Impormi di leggere un libro scelto da altri senza poter dire la mia aveva come unico risultato il mio totale rifiuto di leggere il libro in questione. Fortunatamente è capitato poche volte, spesso e volentieri ho sempre potuto scegliere le mie lettura, per la gioia e la serenità mentale di tutti quanti, ma, sfortunatamente, la maggior parte dei professori che ho avuto alle superiori non avevano un briciolo di passione per la materia che stavano insegnando e l'unica cosa che sono riusciti a trasmettermi è stata una grandissima noia. Quindi per me classico = noia.
E' una cosa radicata profondamente in me. So che è sbagliata e lo so anche e soprattutto perché da allora di classici ne ho letti e posso assicurarvi che non si è rivelata un'esperienza così traumatica come temevo, anzi! Molti mi sono proprio piaciuti! Però è come se ormai fosse una cosa inconscia, io con i classici devo prendermi i miei tempi. Prima o poi mi viene l'estro e un determinato classico mi sembra d'improvviso interessante. Ci giro intorno per un po' e poi lo compro. Altri giri mentre ci studiamo reciprocamente per un bel po' e poi, finalmente lo leggo (e, spesso e volentieri, mi stupisco pure perché non è brutto come temevo, ma guarda un po'!). E il passo tra classici e vincitori di Nobel (e dal Nobel ai premi letterari vari) per me è breve (non so quanto sensato sia, ma per me è del tutto logico).
Dopo questa piccola parentesi per spiegarvi una delle mie mille idiosincrasie torno al PLI. Dunque, dopo una breve analisi delle categorie ecco che con il mio sorriso angelico gli chiedo consiglio per la prima categoria: libro vincitore di un premio nazionale. Lo so, qua ho dato prova del mio incredibile sadismo. Che di solito non si vede e sta ben nascosto, ma c'è ed è pure in buona salute. Voglio dire. Questo povero libraio non mi conosce, non mi ha mai visto prima, non sa cosa possa piacermi o meno e tra tutte le categorie che ci sono (insomma, ci sono 50 categorie, direi che di scelta ce n'era, no?) io gli vado a chiedere quella che ha la più alta probabilità di farlo impazzire.
Però si è guadagnato un sacco di punti quando come primo premio ha nominato Il Campiello. Se avesse detto lo Strega probabilmente l'avrei piantato lì senza aggiungere altro (verso il premio Strega ho un'antipatia incredibile, ma non saprei nemmeno dirvi io il perché. Il fatto che sia finito nel mirino per corruzione e simili non aiuta e il fatto che i libri che vincono di solito non mi piacciono, e intendo proprio dire che non gli darei due lire, aggiunge il carico, è vero, ma comunque la mia antipatia rimane, in gran parte, immotivata).
Comunque... abbiamo consultato assieme gli elenchi dei due premi sopra menzionati (Lui: Questo è veramente bellino Io: Letto, Lui: Questo non è male Io: No, no. Quest'autrice assolutamente no!, Lui: Questo lo sconsiglierei... non è pessimo ma... Io: Approvo! e via così). In realtà siamo stati dieci minuti buoni ad esaminare titoli e autori (lui è stato molto gentile e molto carino, fornendo un sacco di consigli, mentre io ho principalmente storto il naso e mi sono mostrata titubante). Risultato di tutta questa fatica? Io ho raccolto alcuni titoli che sembravano interessanti, ma poi ho messo in stand-by la categoria.
Al momento non ho ancora scelto in maniera definitiva, ma ho trovato il libro che penso sia perfetto per questa categoria, anche se non è uno di quelli consigliati da lui.
Però il Povero Libraio Ignaro mi ha fornito un sacco di consigli, non si è scomposto davanti a questa lettrice estremamente rompiscatole e ha passato il mio esame a pieni voti. (Se vi state chiedendo di quale esame stia parlando... beh, mica credevate che mi sarei fidata ciecamente dei consigli del primo venuto, no? Il fatto che sia un libraio è irrilevante. Devo verificare in prima persona che sia compatibile con me! Mica si possono accettare consigli su consigli da uno di cui non ci si fida, no? Soprattutto se si parla di letture!).
Comunque, superata tutta la diffidenza iniziale e con la mia bellissima schedina in mano (è ancora provvisoria, perché non è a colori, ma presto avrò quella uffiale ufficialosa, a colori!) ho girovagato prendendomi tutto il tempo del mondo, fino a quando non ho raccolto due libri che potevano fare al caso mio: La fabbrica delle meraviglie di Sharon Cameron per la categoria "un libro per young adults" e Il delitto del Conte Neville di Amélie Nothomb per la categoria "un libro con meno di 150 pagine". Penso che sia la prima volta in vita mia che sono contenta per la "lunghezza" di un libro della Nothomb. Comunque appoggiato lì, sul bancone con le altre novità c'era l'ultimo libro di questa autrice, per cui ho un debole, anche se i suoi libri tendono ad essere un pochino ripetitivi, quindi non ho proprio saputo resistere!
E poi ho deciso di tornare a tormentare il PLI per farmi aiutare nella scelta di un libro di racconti. Ormai saprete bene che ho dei problemi con questo genere (a meno che non siano racconti horror). Ammetto di aver seriamente accarezzato l'idea di portarmi a casa un'altra raccolta di racconti di Lovecraft, ma non avevano nulla in casa e quindi ho deciso di provare a fidarmi e farmi consigliare dal nostro. Il suo consiglio alla fine è caduto su Troppa Felicità di Alice Munro. Autrice a me sconosciuta che ha vinto un premio Nobel (vi ricordate cosa ho scritto prima sui premi, vero?). Ammetto di aver esitato un attimo, ma ho deciso di buttarmi e accettare il suo consiglio (mi pareva il minimo a questo punto, no?!). Vi confiderò una cosa: ho fatto benissimo! Il libro mi è piaciuto e penso che prima o poi leggerò qualcos'altro di questa autrice (il PLI mi ha anche confidato che ha uno stile unico ma è ripetitivo, nel senso che i suoi libri sembrano un po' tutti uguali, ma sono perfetti se ne si legge magari uno all'anno o giù di lì).
E dopo aver preso questo libro fra le mani ho deciso di buttarmi in un altro atto di coraggio: gli ho chiesto aiuto per scegliere un libro di fantascienza (che è un genere che di solito evito come la peste!) e mentre stavamo valutando dei volumi di Asimov lo sguardo mi è caduto su Fahrenheit 451 e non ho saputo resistere. Dopo aver ricevuto la conferma che il libro poteva contare per questa categoria l'ho preso fra le mie manine e non l'ho più lasciata andare.
Ammetto che avrei continuato ancora per un po' a girellare tra gli scaffali stressando il PLI, che nel frattempo mi ha consigliato un sacco di altri titoli che prima o poi approfondirò, ma il mio portafoglio iniziava a tremare per il terrore e la mia coscienza iniziava a farsi sentire, quindi ho resistito alla tentazione e ho terminato i miei acquisti.
Sono uscita dalla libreria decisamente soddisfatta: avevo con me la mia scheda, che attestava ufficialmente la mia partecipazione ad una nuova sfida di lettura (evviva!); avevo trovato una libreria molto carina; avevo fatto la conoscenza del PLI, conoscenza che promette bene e, soprattutto, avevo con me una bella borsina piena di libri nuovi! Cosa potevo chiedere di meglio?!
Direi che questo è tutto, gente! Almeno per ora. Se siete arrivati fino a qua grazie di cuore!
So che non è esattamente uno dei miei soliti post (sconclusionaggine a parte!) ma spero che via abbia fatto piacere lo stesso leggere le mie avventure (o almeno spero di non avervi annoiato a morte!).
Avete letto qualcuno dei libri che ho nominato? O vi ispirano?
Buone letture!
S.
Ma pian piano tutti i miei dubbi spariscono. Già, entrare in libreria mi fa questo effetto. E poi è una libreria davvero molto carina e penso che mi troverò bene nelle mie visite future. E' piccolina, ma non è un vero difetto, perché la rende più accogliente, più intima. Dopo i primi due passi mi sono già innamorata. Sono un'assidua frequentatrice di grandi catene di librerie, più che altro per praticità, ma le piccole librerie indipendenti sono tutta un'altra cosa. Vincono senza neanche doversi impegnare più di tanto. Unica pecca? Il reparto fantasy è abbastanza carente. Ma dato che praticamente ho a casa tutto quello che è stato tradotto in italiano e che potrei volere al momento, o quasi, non mi posso neanche lamentare più di tanto. Almeno per il momento.
Ho gironzolato per gli scaffali per un po', curiosa e in contemplazione (perché è la reazione più normale davanti a scaffali pieni zeppi di libri), poi, finalmente mi sono avvicinata a lui: il Povero Libraio Ignaro!
Ora... perché proprio PLI vi chiederete voi? Povero perché sono stata la prima a capitare nella libreria per la sfida e quindi, essendo la prima volta, era un po' confuso (ma ben preparato, eh!). Più che altro diciamo che è caduto dalle nuvole (ma niente paura! La caduta è stata poco traumatica... o almeno, lo spero!). Libraio perché beh.. questa è facile, è un libraio! E ignaro perché gli sono capitata io. O meglio è capitato sotto le mie grinfie.
Perché provate a mettervi nei suoi panni: una bella mattina vi entra in negozio una ragazza che inizia a fare un milione di domande sulla sfida. La ragazza sembra innocua e ha l'aria un po' sognante (o forse uno scintillio sinistro negli occhi... credo che la mia espressione standard in libreria sia un mix tra gli occhioni sognanti e uno sguardo da maniaca, perché devono essere TUTTI MIEI!) e, una volta esaurite le domande di rito, vi chiede pure dei consigli. E qua inizia la tragedia!
Ora, voi sapete bene che per farmi inserire un libro in wish list o per farmelo leggere direttamente non ci vuole tanto. Inserisco libri in wish list come si mangiano patatine: uno dietro l'altro e senza preoccuparsi delle conseguenze. Ha una bella copertina? Messo in lista! Mi piace il titolo? Lo leggo! Ho letto cose interessanti su di lui? Prendiamo anche questo! Spesso non leggo manco la trama (e ogni tanto mi trovo a leggere cose che pensavo fossero di tutt'altro genere, ma pazienza... le sorprese mi piacciono!
Ma provate a farmi leggere un classico! O un libro di un autore che ha vinto qualche premio letterario di quelli considerati "seri". Vi assicuro che da entusiasta accaparratrice di libri mi trasformo in una snob che storce il naso e si rifiuta anche solo di prendere in mano i libri in questione.
Il mio rapporto di amore-odio (ma soprattutto odio) con i classici è iniziato alle superiori. Ho sempre amato leggere, ma per mia scelta. Impormi di leggere un libro scelto da altri senza poter dire la mia aveva come unico risultato il mio totale rifiuto di leggere il libro in questione. Fortunatamente è capitato poche volte, spesso e volentieri ho sempre potuto scegliere le mie lettura, per la gioia e la serenità mentale di tutti quanti, ma, sfortunatamente, la maggior parte dei professori che ho avuto alle superiori non avevano un briciolo di passione per la materia che stavano insegnando e l'unica cosa che sono riusciti a trasmettermi è stata una grandissima noia. Quindi per me classico = noia.
E' una cosa radicata profondamente in me. So che è sbagliata e lo so anche e soprattutto perché da allora di classici ne ho letti e posso assicurarvi che non si è rivelata un'esperienza così traumatica come temevo, anzi! Molti mi sono proprio piaciuti! Però è come se ormai fosse una cosa inconscia, io con i classici devo prendermi i miei tempi. Prima o poi mi viene l'estro e un determinato classico mi sembra d'improvviso interessante. Ci giro intorno per un po' e poi lo compro. Altri giri mentre ci studiamo reciprocamente per un bel po' e poi, finalmente lo leggo (e, spesso e volentieri, mi stupisco pure perché non è brutto come temevo, ma guarda un po'!). E il passo tra classici e vincitori di Nobel (e dal Nobel ai premi letterari vari) per me è breve (non so quanto sensato sia, ma per me è del tutto logico).
Dopo questa piccola parentesi per spiegarvi una delle mie mille idiosincrasie torno al PLI. Dunque, dopo una breve analisi delle categorie ecco che con il mio sorriso angelico gli chiedo consiglio per la prima categoria: libro vincitore di un premio nazionale. Lo so, qua ho dato prova del mio incredibile sadismo. Che di solito non si vede e sta ben nascosto, ma c'è ed è pure in buona salute. Voglio dire. Questo povero libraio non mi conosce, non mi ha mai visto prima, non sa cosa possa piacermi o meno e tra tutte le categorie che ci sono (insomma, ci sono 50 categorie, direi che di scelta ce n'era, no?) io gli vado a chiedere quella che ha la più alta probabilità di farlo impazzire.
Però si è guadagnato un sacco di punti quando come primo premio ha nominato Il Campiello. Se avesse detto lo Strega probabilmente l'avrei piantato lì senza aggiungere altro (verso il premio Strega ho un'antipatia incredibile, ma non saprei nemmeno dirvi io il perché. Il fatto che sia finito nel mirino per corruzione e simili non aiuta e il fatto che i libri che vincono di solito non mi piacciono, e intendo proprio dire che non gli darei due lire, aggiunge il carico, è vero, ma comunque la mia antipatia rimane, in gran parte, immotivata).
Comunque... abbiamo consultato assieme gli elenchi dei due premi sopra menzionati (Lui: Questo è veramente bellino Io: Letto, Lui: Questo non è male Io: No, no. Quest'autrice assolutamente no!, Lui: Questo lo sconsiglierei... non è pessimo ma... Io: Approvo! e via così). In realtà siamo stati dieci minuti buoni ad esaminare titoli e autori (lui è stato molto gentile e molto carino, fornendo un sacco di consigli, mentre io ho principalmente storto il naso e mi sono mostrata titubante). Risultato di tutta questa fatica? Io ho raccolto alcuni titoli che sembravano interessanti, ma poi ho messo in stand-by la categoria.
Al momento non ho ancora scelto in maniera definitiva, ma ho trovato il libro che penso sia perfetto per questa categoria, anche se non è uno di quelli consigliati da lui.
Però il Povero Libraio Ignaro mi ha fornito un sacco di consigli, non si è scomposto davanti a questa lettrice estremamente rompiscatole e ha passato il mio esame a pieni voti. (Se vi state chiedendo di quale esame stia parlando... beh, mica credevate che mi sarei fidata ciecamente dei consigli del primo venuto, no? Il fatto che sia un libraio è irrilevante. Devo verificare in prima persona che sia compatibile con me! Mica si possono accettare consigli su consigli da uno di cui non ci si fida, no? Soprattutto se si parla di letture!).
Comunque, superata tutta la diffidenza iniziale e con la mia bellissima schedina in mano (è ancora provvisoria, perché non è a colori, ma presto avrò quella uffiale ufficialosa, a colori!) ho girovagato prendendomi tutto il tempo del mondo, fino a quando non ho raccolto due libri che potevano fare al caso mio: La fabbrica delle meraviglie di Sharon Cameron per la categoria "un libro per young adults" e Il delitto del Conte Neville di Amélie Nothomb per la categoria "un libro con meno di 150 pagine". Penso che sia la prima volta in vita mia che sono contenta per la "lunghezza" di un libro della Nothomb. Comunque appoggiato lì, sul bancone con le altre novità c'era l'ultimo libro di questa autrice, per cui ho un debole, anche se i suoi libri tendono ad essere un pochino ripetitivi, quindi non ho proprio saputo resistere!
E poi ho deciso di tornare a tormentare il PLI per farmi aiutare nella scelta di un libro di racconti. Ormai saprete bene che ho dei problemi con questo genere (a meno che non siano racconti horror). Ammetto di aver seriamente accarezzato l'idea di portarmi a casa un'altra raccolta di racconti di Lovecraft, ma non avevano nulla in casa e quindi ho deciso di provare a fidarmi e farmi consigliare dal nostro. Il suo consiglio alla fine è caduto su Troppa Felicità di Alice Munro. Autrice a me sconosciuta che ha vinto un premio Nobel (vi ricordate cosa ho scritto prima sui premi, vero?). Ammetto di aver esitato un attimo, ma ho deciso di buttarmi e accettare il suo consiglio (mi pareva il minimo a questo punto, no?!). Vi confiderò una cosa: ho fatto benissimo! Il libro mi è piaciuto e penso che prima o poi leggerò qualcos'altro di questa autrice (il PLI mi ha anche confidato che ha uno stile unico ma è ripetitivo, nel senso che i suoi libri sembrano un po' tutti uguali, ma sono perfetti se ne si legge magari uno all'anno o giù di lì).
E dopo aver preso questo libro fra le mani ho deciso di buttarmi in un altro atto di coraggio: gli ho chiesto aiuto per scegliere un libro di fantascienza (che è un genere che di solito evito come la peste!) e mentre stavamo valutando dei volumi di Asimov lo sguardo mi è caduto su Fahrenheit 451 e non ho saputo resistere. Dopo aver ricevuto la conferma che il libro poteva contare per questa categoria l'ho preso fra le mie manine e non l'ho più lasciata andare.
Ammetto che avrei continuato ancora per un po' a girellare tra gli scaffali stressando il PLI, che nel frattempo mi ha consigliato un sacco di altri titoli che prima o poi approfondirò, ma il mio portafoglio iniziava a tremare per il terrore e la mia coscienza iniziava a farsi sentire, quindi ho resistito alla tentazione e ho terminato i miei acquisti.
Sono uscita dalla libreria decisamente soddisfatta: avevo con me la mia scheda, che attestava ufficialmente la mia partecipazione ad una nuova sfida di lettura (evviva!); avevo trovato una libreria molto carina; avevo fatto la conoscenza del PLI, conoscenza che promette bene e, soprattutto, avevo con me una bella borsina piena di libri nuovi! Cosa potevo chiedere di meglio?!
Direi che questo è tutto, gente! Almeno per ora. Se siete arrivati fino a qua grazie di cuore!
So che non è esattamente uno dei miei soliti post (sconclusionaggine a parte!) ma spero che via abbia fatto piacere lo stesso leggere le mie avventure (o almeno spero di non avervi annoiato a morte!).
Avete letto qualcuno dei libri che ho nominato? O vi ispirano?
Buone letture!
S.
Ahah post molto carino! Povero PLI ahaha chissà che mal di testa dopoXD comunque non ho letto nessuno dei libri da te citati ma ora vado a vedere di che si tratta;)
RispondiEliminaGrazie! ^_^ Eh, mi sa che gli causerò ben più di un mal di testa! :P E i libri che ho citato sono tutti davvero molto belli, strano ma vero sono riuscita a leggerli tutti (io di solito ne compro a montagne di libri, ma poi passa sempre un'eternità prima che li legga) e mi sono piaciuti moltissimo :)
EliminaQuesto post e anche l'altro dove avevi iniziato a parlare della challenge mi sono piaciuti parecchio perché erano così divertenti!!! Mi hai fatto sorridere una marea di volte :) Comunque io conosco solo il libro di Bradbury e lo adoro, l'ho letto due volte, ma non credo che sia abbastanza e prima o poi lo rileggerò... in bocca al lupo per la challenge :)
RispondiEliminaGrazie!!! *__* E sul libro di Bradbury concordo, per ora l'ho letto una volta sola, ma è proprio uno di quei libri da leggere e rileggere :)
EliminaE' un post molto divertente! Buona fortuna per la challenge!
RispondiEliminaGrazie mille! *_*
EliminaAlla fine della ibc, questo PLI dobbiamo farlo santo mi sa XD
RispondiEliminaTi capiscooo, quando entro in una libreria mi sembra di entrare in paradiso. Mi rilasso, giro come se non esistesse un solo problema al mondo. sono in estasi *o* Il mio portafogli un pò meno invece.
Mentre per il rapporto con i classici non sei la prima lettrice ""rovinata"" dal liceo purtroppo. E anche io poco sopporto la narrativa di genere, i romanzi impegnati e con la puzza sotto il naso. Che dire, a me piacciono i romance i fantasy, i thriller, e quando leggo voglio evadere, mica farmi venire la depressione e annoiarmi U.U
Btw, tienici aggiornate con le tue avventure dal PLI ^o^
Probabilmente sì, bisognerà farlo santo! Ma prima bisogna vedere se sopravvive! :P
EliminaSì, i nostri portafogli sono degli eterni brontoloni, come possono essere scontrosi in un posto del genere??!
E sono davvero contenta di non essere l'unica ad avere questo rapporto disastroso con i classici! :) Concordo sul "mica farmi venire la depressione o annoiarmi!" :)
Ahahahahah ti capisco benissimo! Alla biblioteca comunale del mio paese c'è una bibliotecaria così incompetente che mi ha fatto passare la voglia di prendere i libri >_>
RispondiEliminaComunque io pensavo che in questa sfida si dovessero leggere solo libri di autori italiani..quindi in poche parole non avevo capitolo nulla LOL
Ad ogni modo è una sfida interessante, però alcune regole non mi piacciono per nulla, per questo non parteciperò :\
Quando capita è davvero una cosa bruttissima!!!!!!! :(
EliminaBeh, probabilmente mi sono anche spiegata male, io e le spiegazioni non andiamo proprio d'accordissimo :P comunque basta che i libri siano pubblicati in Italia, la nazionalità dell'autore non importa (anche perché una delle categorie è "leggi un libro di un autore africano". Ci sono anche buone possibilità che questa categoria mi metta in croce, ma io continuo ad essere ottimista! :P):
Sì, ti capisco perfettamente, alcune regole non sono proprio il massimo e hanno fatto storcere il naso anche a me, anche se alla fine ho deciso di buttarmi! :)
Uao, che bello, qualcuno che partecipa a questa challenge! Ho visto che l'hai letta da me *me lusingata*... e potremo farci compagnia, perchè io ho preso la stessa lista da seguire ufficiosamente! Di questo sono contenta perchè avremo gli stessi problemi: racconti, classici, vincitori di premi... ci confronteremo di sicuro su molti temi, vedrai! Che bellezza!!! :D
RispondiEliminaSì, diciamo che è tutta "colpa tua"! :P
EliminaE sono davvero contenta che stia seguendo anche tu la challenge (in maniera ufficiale o ufficiosa poco importa! :P) *_* *_* *_* Sono davvero contenta di potermi confrontare con qualcuno! :)
Ciao! Mi è piaciuto molto leggere le tue avventure con la nuova challenge e con il PLI; secondo me è stato anche contento di trovare una lettrice motivata da consigliare e con cui confrontarsi. :)
RispondiEliminaIo quando ho saputo della challenge ero super entusiasta (soprattutto quando ho scoperto che nella mia città ha aderito una libreria), anche se metà delle categorie sono quanto di più lontano ci sia da i miei gusti...però confesso che alla fine ho dovuto rinunciare perché mi avrebbe portato via un patrimonio :(
Grazie mille! ^_^ Beh, lo spero, se no l'esaurimento per lui è garantito! :P Alcune delle categorie sono problematiche anche per me, ma per ora sono sempre stata fortunata (sul patrimonio preferisco non pensarci visto che ormai sono partita, perché se no mi viene un colpo!!!!!)
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