RECENSIONE: LA PAURA DEL SAGGIO

Buongiorno e buon lunedì a tutti! Qua nevica di nuovo, anche se sicuramente domani ci sarà di nuovo il sole e la neve sparirà del tutto. Quest'anno l'inverno fa i capricci ma pazienza... mica lo posso sgridare (ci ho provato, ma non serve a niente, non ne vuole sapere). Da voi l'inverno com'è? Fa i capricci o si comporta come dovrebbe?

Comunque, ora la smetto di sproloquiare e procedo con la recensione. E' un po' che volevo scriverla, ma sinceramente non so bene cosa dire di questo libro, se non che è meraviglioso e che dà dipendenza, quindi ci provo ma non garantisco risultati accettabili... insomma, siete avvisati!

TITOLO: La paura del saggio

SERIE: The Kingkiller Chonicles #2

AUTORE: Patrick Rothfuss

TRADUTTORE: Gabriele Giorgi

PAGINE: 1152

EDITORE: Fanucci Editore

PREZZO: 19,90 euro

SULL'AUTORE: Secondo il suo sito, Patrick Rothfuss è cresciuto leggendo una grande quantità di libri, anche a causa del cattivo tempo e dell'assenza della televisione. Iniziò a frequentare l'Università del Winsconsin nel 1991, prima studiando ingegneria chimica, per poi dedicarsi a psicologia clinica. Continuò in seguito a studiare ogni cosa catturasse il suo interesse, svolgendo strani lavori e nel frattempo continuando a scrivere una lunga storia intitolata The Song of Flame and Thunder (La canzone del fuoco e del fulmine).
Dopo aver completato la storia, la propose a diversi editori, ma fu sempre rifiutato finché nel 2002 non vinse il concorso Writers of the Future con un estratto del romanzo. Dopo aver parlato con Kevin J. Anderson, riuscì a vendere il romanzo alla DAW Books. A causa della sua lunghezza, The Song of Flame and Thunder fu divisa in una saga di tre volumi, intitolata The Kingkiller Chronicle (Le cronache dell'assassino del re)[1].
Il primo volume della trilogia è stato pubblicato negli Stati Uniti nel marzo del 2007 col titolo The Name of the Wind (in italiano Il nome del vento) ed ha vinto il Quill Award per il miglior libro fantasy/fantascientifico del 2007.

TRAMA: Questa è la storia di un uomo che insegue la verità di una leggenda e strada facendo diventa egli stesso una leggenda. Il giovane Kvothe è ancora alle prese con gli studi all'Accademia e con i suoi esperimenti, ma il carattere, focoso e ribelle quanto la sua chioma, e una lingua tagliente, affilata come una spada, gli hanno procurato diversi nemici. La rivalità crescente con un influente membro della nobiltà lo costringe a lasciare l'Accademia e a cercare fortuna altrove. Solo, alla deriva e senza un soldo, si reca nel regno di Vìntas, dove si lascia coinvolgere dagli intrighi di corte, scopre il fallito tentativo di un assassinio e, a capo di una truppa di mercenari, indaga il mistero di chi - o cosa - minacci i viaggiatori della King's Road. Nel frattempo, prosegue la sua incessante ricerca su Amyr e Chandrian. E mentre Kvothe muove i primi passi come eroe, scopre quanto sia diffìcile la vita per un uomo che, dopo aver acquisito poteri strabilianti grazie alle esperienze rischiose e straordinarie che ha vissuto, sta diventando una leggenda del suo tempo. Dopo il successo di "Il nome del vento", il secondo capitolo della trilogia" Le cronache dell'assassino del re"

Ed ora tocca a me!
Per prima cosa devo fare un paio di piccole annotazioni: complimenti al signor Giorgi perché la traduzione è veramente ben fatta (nel senso che scorre bene, non ci sono relative lasciate a metà, congiuntivi a caso e frasi senza senso... cose che si riscontrano spesso nelle traduzioni di libri di simile spessore, purtroppo). Certo, il prologo in inglese è tutta un'altra cosa, è pieno di poesia che si perde nella traduzione italiana, ma non credo che fosse possibile fare altrimenti. Quindi tanto di cappello alla traduzione.

La seconda annotazione è una cosa che ho detto ogni volta che ho nominato questo libro negli altri post ed è composta, in sintesi, da una semplice domanda: "perchè?", ebbene sì, perché Fanucci ha pubblicato un libro così spesso con una copertina rigida? Non ha senso ed è di una scomodità incredibile, per non parlare poi del continuo timore che si spagini da un momento all'altro... Non poteva fare come per le edizioni italiane dei libri di Robert Jordan? Anche quelli sono dei comodini che fingono di essere libri ma almeno non hanno la copertina rigida!!!!!!

Bene... detto questo posso procedere a parlarvi del libro vero e proprio.
Kvothe è come una moderna Sherazade, che tesse storie magiche e coinvolgenti, notte dopo notte, ma, a differenza della vera Sherazade, lui non racconta storie ad un sultano per aver salva la vita: lui racconta, ad uno scrivano, la storia dietro le storie.

Quante volte sentendo miti e leggende ci siamo chiesti cosa ci fosse di vero in essi e quale fosse la storia dietro tutte queste storie? Ebbene, Kvothe ci offre proprio questo: su di lui circolano leggende, miti, storie, canzoni e tutte racchiudono un piccolo frammento di verità ammantato da magie, illusioni e bugie. Lui cuce insieme questi piccoli frammenti di verità raccontandoci cosa davvero è successo e cosa ha ispirato quelle storie.

La narrazione alterna momenti ambientati nel presente, nella locanda che Kvothe possiede e gestisce, sotto mentite spoglie, in cui il nostro eroe conversa con il suo assistente e con Cronista, lo scrivano che raccoglie la sua storia, a momenti ambientati nel passato, quando Kvothe ci racconta le sue mille avventure, perché, anche senza tutte le storie ad abbellirle, la sua vita è stata un continuo susseguirsi di avventure rocambolesche, eroiche, tragiche, comiche e tragi-comiche. Insomma, l'irriverente edema-ruh dai capelli color della fiamma non si è fatto mancare nulla e tutto si può dire tranne che non sappia raccontare. Così, pagina dopo pagina, ci troviamo catturati dalle sue peripezie, quasi come se le sue parole creassero attorno a noi un incantesimo che ammalia e ci incanta.

L'arazzo che tesse, però, non è solo intriso di avventure, ma anche di sentimenti, emozioni e personaggi, tanti personaggi che ci entrano nel cuore e ci tengono compagnia. Ogni personaggio è unico, caratterizzato alla perfezione, tanto che ti sembra di conoscerli da sempre e, anche se ad ognuno è dedicato molto spazio (in fondo il libro ha più di mille pagine e Rothfuss, fortunatamente, non si intrattiene e descriverci le cose nei minimi dettagli, e tralascia, ad esempio, di descriverci le scarpette della locandiera o le mutande del maggiordomo, tanto per capirci, quindi c'è un sacco di spazio per tutti i personaggi) alla fine ci si trova a chiedere di più... Insomma, mille e cento pagine non sono abbastanza!

Ci sono Will e Sim, i due fidati amici e complici di infinite avventure e marachelle (se così si possono chiamare), c'è Mastro Elodin, strampalato e mortalmente serio al tempo stesso (nonché una mina vagante), c'è la sfuggente Denna, che tormenta amabilmente il nostro eroe, c'è Felurian, una leggenda vivente, c'è Auri, delicata e tenera, che abita un mondo tutto suo, c'è Bast che vorrebbe riportare il suo mentore alla gloria antica, che le prova tutte ma non sembra riscuotere successo, c'è la musica, che è l'anima e l'amore più puro del nostro eroe, e c'è lui, ovviamente, Kvothe, irresistibile, adorabile, tenero, ingenuo e calcolatore allo stesso tempo. E ce ne sono molti altri, ognuno indimenticabile a modo suo. E su ognuno di loro si potrebbe scrivere un libro e non sarebbe comunque abbastanza.

Ma non è solo un libro di avventure, è anche un libro di sentimenti: c'è amicizia, ci sono le prime cotte, ci sono i complessi rapporti umani, c'è l'odio e c'è la rivalità, non mancano meschinerie e atti di gentilezza, e poi c'è l'amore: un amore che sfiora la riverenza per la musica, un amore dolce amaro per il proprio passato e per le proprie radici e c'è un amore divampante, feroce e irrequieto, per la conoscenza. In fondo non c'è nulla che non valga la pena sapere e Kvothe si attiene fermamente a questo precetto. 

E quando, alla fine, terminiamo il libro ci troviamo spaesati, tristi, come se dovessimo salutare degli amici carissimi, senza sapere quando potremo incontrarli di nuovo. Una volta chiuso il libro ci sentiamo un po' più soli e ci troviamo a chiederne di più.

E' raro che dopo così tante pagine la prima sensazione non sia di trionfo "ce l'ho fatta, l'ho finito davvero!" ma di tristezza "ma come? è già finito? Ma io ne voglio ancora!" eppure Rothfuss lo fa, e lo fa sembrare come la cosa più facile del mondo.

Sono in astinenza da Kvothe e, fosse per me, incatenerei l'autore alla sedia finché non finisce il terzo libro della serie.

So che è una recensione molto riduttiva perché questo libro meriterebbe di più, molto di più, ma spero comunque di avervi incuriosito.

Voto: e tanti tanti occhioni cuoriciosi!

E voi? L'avete letto? O vi ispira?

Buone letture!
S.


Commenti

  1. ciao Siaaaaa
    io non l'ho letto ma sembra davvero interessante...via nella WL...però ammetto che la mole mi spaventa un pochino XD

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    1. Ciao!! ^_^
      Come mole è impegnativo, ma le pagine volano!!! :P

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  2. Oh sì! Dopo questa splendida recensione direi che mi ispira moltissimo (anche se mi scoraggia il pese. La dimensione no. Sono abituata ai comodini). Non avevo mai sentito parlare di questa serie, ma cercherò anche il primo.
    Complimenti per le tue parole.

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    1. Grazie!!! *_* *_* Sì, il peso è un deterrente anche perché è molto scomodo, purtroppo :( però merita ogni disturbo!! *_* E il primo si intitola "Il nome del vento" ed è altrettanto bello *_* *_*

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  3. Oh ma che meraviglia *_*
    Mi ispira davvero molto.. e leggendo la tua recensione carica di entusiasmo mi incuriosisce ancora di più!

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  4. Scorrevo la bacheca di blogger e vedo il nome dell'autore.. Dentro di me: "Questo è l'autore che mi ha consigliato Siannalyn, me curiosa!"
    E niente, era il tuo blog, ennesima conferma che devo assolutamente leggere uno dei suoi libri!!!!!! :))
    Bella recensione *__*

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    1. Leeeeggilo leeeeggilo leeeggilo :P Non ci posso far niente, rothfuss lo adoro!!! *___*
      Oh, grazie!!!! *_* *_* *_* *_*

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  5. No, non l'ho letto, ma la trama è curiosa.
    Ti invito se ti va a partecipare alla mia nuova rubrica "Il libro dell'umore"

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  6. Non l'ho letto, ma da come ne hai parlato in questo post, wao, sì che mi viene la curiosità di leggerlo! I nomi dei personaggi sono fichissimi xD

    Aaah, comuuunque, ti ho taggata nel mio Valentine Tag (niente paura, glicemia bassa :P) ^^ passa quando vuoi, ti aspetto :D

    Teensy
    Dal blog Opticallilluscion

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    1. E' un libro che merita tantissimo!!! ^___^ e non mi ci ero soffermata ma hai ragione... i nome dei personaggi sono bellissimi!!! *___*

      Ohh grazie! *____________* Passo subito!!! :)

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  7. Ciaoooo :)
    Ma che bella recensione, ti faccio i miei complimenti!!
    farò un pensierino su questo libro!!

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    1. Ciao!! :)
      Grazie mille!!! *__* Il libro merita davvero tanto, sempre che uno sia per il genere fantasy classico, ovviamente... ;)

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