MINIRECENSIONI #11
Buongiorno a tutti! Come state? Io ho le dita congelate! Ma a parte questo piccolo particolare direi che va tutto bene!
Oggi sono (finalmente!!) qua per parlarvi di due libri che ho letto grazie a Netgalley:
TITOLO: The Deathsniffer's Assistant
AUTRICE: Kate McIntyre
TRAMA (velocemente tradotta da me): Questo libro è un fantasy con un'ambientazione unica: come si può non amare castelli fluttuanti, eccentriche signore-detective e un protagonista che giudica tutti dalla qualità delle loro calzature? E il tutto in una scena pseudo-edoardiana e con un assassinio da risolvere!
Dopo la tragica morte dei suo genitori, Chris Bukley ha cercato per sei anni di crescere la sua sorellina minore, Rosemary, che oltre ad essere una bambina vivace ha anche delle doti magiche. Finora sono riusciti a sopravvivere con quello che i loro genitori gli hanno lasciato, ma i soldi stanno finendo rapidamente e Chris non ha altra scelta che cercarsi un lavoro. Ma l'unico che prende in considerazione la sua candidatura è O. Faraday, pazzo e pure Deathsniffer. L'abilità magica di Faraday è un'intuizione acutissima, che risulta molto utile nel lavoro di detective. Chris accetta il lavoro e viene subito coinvolto nella vita di Faraday, quando vengono chiamati a risolvere il mistero dell'omicidio di un duca. E come se non bastasse attorno a sua sorella si sta raccogliendo un sacco di attenzione politica, a causa delle sue abilità.
Chris deve riuscire a destreggiarsi tra il suo lavoro, che lo porta a dare la caccia ad uno spietato assassino che non si ferma davanti a nulla e che continua ad uccidere, e la sua vita privata, cercando di proteggere sua sorella da chi vorrebbe poterla usare a proprio vantaggio.
Lasciatemi precisare che, anche se alla fin fine il libro non mi ha entusiasmato, ha comunque grandi potenzialità. L'autrice ha veramente avuto delle buone idee e il suo punto forte sono i personaggi. Faraday a volte mi ha ricordato parecchio Jackaby, e questa è una cosa decisamente positiva. Penso sia il personaggio che più mi è piaciuto. Ma anche gli altri non sono male: Chris, il protagonista, è veramente ben caratterizzato e pure Rosemary, anche se non sempre ho provato simpatia nei suo confronti.
In ogni caso i personaggi non sono il punto debole del libro e di solito sono disposta a perdonare un sacco di cose ad un libro quando i personaggi sono ben fatti, ma purtroppo non è questo il caso.
L'autrice ha avuto delle idee brillanti per l'ambientazione: al posto di scegliere l'epoca vittoriana ha voluto cambiare. Questo è degno di nota e la cosa mi aveva intrigato tantissimo. Però... però dov'è la differenza? Certo, non viene nominata nemmeno una volta la regina Vittoria, ma qualche differenza, qualche caratterizzazione storica ci doveva pur essere, giusto? Sbagliato. A quanto pare per l'autrice bastava precisarlo in sinossi e tutto andava a posto.
E poi... ci sono unicorni, spiriti, magia in ogni dove, ma l'autrice dà tutto per scontato e non ci fa vedere nulla. A che pro dirmi che ci sono gli unicorni se poi gli ignori? Voglio dire, quando un autore riesce a creare un mondo nuovo e a presentarcelo come se fosse "scontato" è davvero una gran cosa (si capisce cosa sto cercando di dire?) ma se l'autore ci dice che è un mondo completamente diverso ma poi non ci fa vedere nulla, allora è come se non avesse davvero creato un mondo nuovo. Si capisce cosa sto cercando di dire? Spero di sì, perché queste sono proprio le falle più grandi di questo romanzo.
E in più la storia parte bene, è interessante e coinvolgente, ma l'autrice la tira un po' troppo per le lunghe. Poco dopo la metà il mio interesse ha preso a vagare e mi sono ritrovata a non vedere l'ora di arrivare alla fine. Un vero peccato.
TITOLO: Gilded
AUTRICE: Christina Farley
TRAMA (velocemente tradotta da me): La sedicenne Jae Hwa Lee è una ragazza coreana-americana, con una cintura nera, un'abilità letale con arco e frecce e con una voglia sulla spalla della stessa forma della Corea. Quando suo padre, rimasto vedovo da poco, decide di trasferirsi da L.A. a Seul lei è costretta a seguirlo e così si ritrova a doversi ambientare in una nuova scuola e ad avere a che fare con suo nonno, che, a quanto pare, non è poi così contento di vederla. Ma poi scopre che un semidio coreano, Haemosu, perseguita la sua famiglia, rubando le anime di tutte le primogenite per secoli. E lei sarà la prossima. Ma questo non è l'unico problema di Jae. C'è anche Marc. L'irresistibile e affascinante Marc, che minaccia di infrangere tutte le barriere che Jae ha eretto attorno a sé. Jae deve decidere se potersi o meno fidare di lui, ma lei non è l'unica ad avere dei segreti, e quelli di Marc potrebbero aiutare Jae a sconfiggere la maledizione che affligge la sua famiglia da secoli.
Questo libro è partito in quarta, e per quasi tutta la prima metà è riuscito a conquistare la mia attenzione. Ero contentissima dell'ambientazione: la storia si svolge a Seul (*_* *_* *_* devo aggiungere altro?) e mi è piaciuto moltissimo il fatto che riusciamo a vedere un po' di Corea attraverso gli occhi della protagonista. Come anche mi è piaciuto molto l'utilizzo nella trama della mitologia coreana. Sono ignorantissima in materia e sono davvero contenta di aver imparato qualcosa di nuovo.
E anche Jae e Marc non sono male come protagonisti e, almeno all'inizio, vederli interagire mi piaceva molto. Ma pian piano il mio interesse è andato scemando. Non so bene cosa sia andato storto, non saprei bene a cosa dare la colpa, ma mentre la prima metà l'ho divorata, procedendo con la lettura le cose sono rallentate e mi sono ritrovata annoiata. Peccato, le possibilità ci sono, l'ambientazione e la mitologia sono interessanti ma manca decisamente qualcosa, anche se faccio fatica a capire cosa.
In parte è anche dovuto al fatto che vediamo la Corea attraverso lo sguardo di Jae, ma non i coreani. Voglio dire, a parte una vecchietta che vende qualcosa di mangereccio ad un angolo della strada e al suo istruttore di Tae Kwan Do, gli unici altri coreani che vediamo sono il nonno e la zia della protagonista. Perché?
Ho capito che la protagonista è in una scuola internazionale e che quindi i suoi compagni sono tutto meno che coreani, ma possibile che a Seul ci sia penuria di coreani? Non mi sembra molto realistico.
Comunque, non è male come lettura poco impegnativa e scorrevole e, tutto sommato, non mi è dispiaciuto troppo.
AUTRICE: Kate McIntyre
TRAMA (velocemente tradotta da me): Questo libro è un fantasy con un'ambientazione unica: come si può non amare castelli fluttuanti, eccentriche signore-detective e un protagonista che giudica tutti dalla qualità delle loro calzature? E il tutto in una scena pseudo-edoardiana e con un assassinio da risolvere!
Dopo la tragica morte dei suo genitori, Chris Bukley ha cercato per sei anni di crescere la sua sorellina minore, Rosemary, che oltre ad essere una bambina vivace ha anche delle doti magiche. Finora sono riusciti a sopravvivere con quello che i loro genitori gli hanno lasciato, ma i soldi stanno finendo rapidamente e Chris non ha altra scelta che cercarsi un lavoro. Ma l'unico che prende in considerazione la sua candidatura è O. Faraday, pazzo e pure Deathsniffer. L'abilità magica di Faraday è un'intuizione acutissima, che risulta molto utile nel lavoro di detective. Chris accetta il lavoro e viene subito coinvolto nella vita di Faraday, quando vengono chiamati a risolvere il mistero dell'omicidio di un duca. E come se non bastasse attorno a sua sorella si sta raccogliendo un sacco di attenzione politica, a causa delle sue abilità.
Chris deve riuscire a destreggiarsi tra il suo lavoro, che lo porta a dare la caccia ad uno spietato assassino che non si ferma davanti a nulla e che continua ad uccidere, e la sua vita privata, cercando di proteggere sua sorella da chi vorrebbe poterla usare a proprio vantaggio.
Lasciatemi precisare che, anche se alla fin fine il libro non mi ha entusiasmato, ha comunque grandi potenzialità. L'autrice ha veramente avuto delle buone idee e il suo punto forte sono i personaggi. Faraday a volte mi ha ricordato parecchio Jackaby, e questa è una cosa decisamente positiva. Penso sia il personaggio che più mi è piaciuto. Ma anche gli altri non sono male: Chris, il protagonista, è veramente ben caratterizzato e pure Rosemary, anche se non sempre ho provato simpatia nei suo confronti.
In ogni caso i personaggi non sono il punto debole del libro e di solito sono disposta a perdonare un sacco di cose ad un libro quando i personaggi sono ben fatti, ma purtroppo non è questo il caso.
L'autrice ha avuto delle idee brillanti per l'ambientazione: al posto di scegliere l'epoca vittoriana ha voluto cambiare. Questo è degno di nota e la cosa mi aveva intrigato tantissimo. Però... però dov'è la differenza? Certo, non viene nominata nemmeno una volta la regina Vittoria, ma qualche differenza, qualche caratterizzazione storica ci doveva pur essere, giusto? Sbagliato. A quanto pare per l'autrice bastava precisarlo in sinossi e tutto andava a posto.
E poi... ci sono unicorni, spiriti, magia in ogni dove, ma l'autrice dà tutto per scontato e non ci fa vedere nulla. A che pro dirmi che ci sono gli unicorni se poi gli ignori? Voglio dire, quando un autore riesce a creare un mondo nuovo e a presentarcelo come se fosse "scontato" è davvero una gran cosa (si capisce cosa sto cercando di dire?) ma se l'autore ci dice che è un mondo completamente diverso ma poi non ci fa vedere nulla, allora è come se non avesse davvero creato un mondo nuovo. Si capisce cosa sto cercando di dire? Spero di sì, perché queste sono proprio le falle più grandi di questo romanzo.
E in più la storia parte bene, è interessante e coinvolgente, ma l'autrice la tira un po' troppo per le lunghe. Poco dopo la metà il mio interesse ha preso a vagare e mi sono ritrovata a non vedere l'ora di arrivare alla fine. Un vero peccato.
TITOLO: Gilded
AUTRICE: Christina Farley
TRAMA (velocemente tradotta da me): La sedicenne Jae Hwa Lee è una ragazza coreana-americana, con una cintura nera, un'abilità letale con arco e frecce e con una voglia sulla spalla della stessa forma della Corea. Quando suo padre, rimasto vedovo da poco, decide di trasferirsi da L.A. a Seul lei è costretta a seguirlo e così si ritrova a doversi ambientare in una nuova scuola e ad avere a che fare con suo nonno, che, a quanto pare, non è poi così contento di vederla. Ma poi scopre che un semidio coreano, Haemosu, perseguita la sua famiglia, rubando le anime di tutte le primogenite per secoli. E lei sarà la prossima. Ma questo non è l'unico problema di Jae. C'è anche Marc. L'irresistibile e affascinante Marc, che minaccia di infrangere tutte le barriere che Jae ha eretto attorno a sé. Jae deve decidere se potersi o meno fidare di lui, ma lei non è l'unica ad avere dei segreti, e quelli di Marc potrebbero aiutare Jae a sconfiggere la maledizione che affligge la sua famiglia da secoli.
Questo libro è partito in quarta, e per quasi tutta la prima metà è riuscito a conquistare la mia attenzione. Ero contentissima dell'ambientazione: la storia si svolge a Seul (*_* *_* *_* devo aggiungere altro?) e mi è piaciuto moltissimo il fatto che riusciamo a vedere un po' di Corea attraverso gli occhi della protagonista. Come anche mi è piaciuto molto l'utilizzo nella trama della mitologia coreana. Sono ignorantissima in materia e sono davvero contenta di aver imparato qualcosa di nuovo.
E anche Jae e Marc non sono male come protagonisti e, almeno all'inizio, vederli interagire mi piaceva molto. Ma pian piano il mio interesse è andato scemando. Non so bene cosa sia andato storto, non saprei bene a cosa dare la colpa, ma mentre la prima metà l'ho divorata, procedendo con la lettura le cose sono rallentate e mi sono ritrovata annoiata. Peccato, le possibilità ci sono, l'ambientazione e la mitologia sono interessanti ma manca decisamente qualcosa, anche se faccio fatica a capire cosa.
In parte è anche dovuto al fatto che vediamo la Corea attraverso lo sguardo di Jae, ma non i coreani. Voglio dire, a parte una vecchietta che vende qualcosa di mangereccio ad un angolo della strada e al suo istruttore di Tae Kwan Do, gli unici altri coreani che vediamo sono il nonno e la zia della protagonista. Perché?
Ho capito che la protagonista è in una scuola internazionale e che quindi i suoi compagni sono tutto meno che coreani, ma possibile che a Seul ci sia penuria di coreani? Non mi sembra molto realistico.
Comunque, non è male come lettura poco impegnativa e scorrevole e, tutto sommato, non mi è dispiaciuto troppo.
Conoscevate questi libri? Vi ispirano?
Buone letture!
S.
S.
Non sono libri che mi attirano particolarmente, ma incrocio le dita che le autrici riescano a migliorare nelo stile visto che hanno idee diverse dalle solite :)
RispondiEliminaLe idee sono buone quindi spero davvero che migliorino! :)
EliminaCiao Siannalyn, non conosco ne gli autori ne i linri di cui parli in questo post ma mi sento attratta da "The Deathsniffer's Assistant" di Kate McIntyre, sembra un libro interessante. Se mantiene le aspetttative della trama.
RispondiEliminaUn saluto e Buon fine settimana in arrivo
A presto
Ciao! :) Quello è il migliore dei due :)
EliminaGrazie e buon finesettimana anche a te! :)
Ciao Sian, credo che il problema che hai rilevato tu sia quello della mancata visualizzazione, da parte delle autrici, dei loro mondi. Ne hanno visto uno scorcio ma non ci sono entrate dentro effettivamente. Per darti un'idea, leggi qualche pezzo di China Mieville. Ecco: lui descrive mondi meravigliosi entrandoci praticamente dentro. Bella la rubrica delle mini recensioni, mi sa che la prendo in prestito :3
RispondiEliminaCiao! :) Sì, penso che il problema sia proprio quello, in particolare per il primo libro. Ed è un peccato perché ha grandi potenzialità! Andrò a cercarmi qualcosa di Mieville al più presto! :) Grazie per il consiglio! :)
EliminaPrendi pure! ;)
The Deathsniffer's Assistant l'ho notato anch'io ed ero tentata di richiederlo, ma non mi convinceva fino in fondo.. la cover è proprio carina, però!
RispondiEliminaLa cover mi piace tantissimo,ma il libro si è rivelato mediocre :(
EliminaCiao Siannalyn<3
RispondiEliminaBelle recensioni:)
Devo dire che il primo libro mi ispira molto...me lo sono segnato:)
Ciao! :) Grazie mille! :) Spero che ti possa piacere!
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