MINIRECENSIONI #1

Il titolo non è molto originale, lo so... ma fino a quando non ne trovo un altro vi dovrete accontentare di questo. Di solito non scrivo le recensioni di tutti i libri che leggo (per i più svariati motivi: magari non ho nulla di particolare da dire, magari vorrei ma rimando a tempi migliori (o a quando mi viene l'ispirazione, è uguale) o magari è che il tempo è limitato) però mi è venuta questa brillante idea di scrivere delle minirecensioni.

La colpa di questo colpo di genio è delle reading challenges, perché visto che spesso è richiesta una recensione/un commento/il link alla libreria goodreads o anobii (giustamente) ho pensato di fare dei post cumulativi per quei libri di cui:
a) ho poco da dire
b) non so bene cosa pensarne
c) magari non mi sono piaciuti, ma non li ho detestati così tanto da volerli smontare
d) vorrei scrivere una recensione (davvero!) ma non ne ho ancora avuto il tempo
(Avete visto che brava? Ho pure fatto un elenchino ordinato così sembra una cosa più seriosa... mi faccio i complimenti da sola!).

Inoltre così faccio anche un po' il punto della situazione... perché ne ho bisogno! (Ma voi questo non l'avete letto!).

Per dare alla cosa una parvenza di ordine (sì, parvenza, perché io e l'ordine non è che andiamo proprio d'accordo, ed è tutta colpa sua! mamma, ha iniziato lui!. Io ci provo ma proprio non c'è storia) raggrupperò i libri a seconda delle reading challenges (anche se non sarà semplicissimo perché alcuni libri li ho usati per più sfide, ma ce la posso fare! credo!).

Inauguro questa prima serie di minirecensioni parlandovi della prima reading challenges che ho concluso (così posso anche gongolare un po'! Evviva me!!! *_*!). Si tratta di una delle sfide mensili proposte dal gruppo di Good Reads Nothing but Reading Challenges, quella di questo mese era Vices or Virtues?. Si tratta di una sfida molto carina incentrata sui 7 vizi capitali e le 7 virtù cardinali (o almeno, mi pare sia così in italiano, oggi sono parecchio fusa).
Per farla breve si potevano leggere libri con il nome di uno dei vizi (o delle virtù) sulla copertina (titolo, nome autore, nome della serie), o libri il cui protagonista ha il nome di un vizio (o abbreviazioni di questi... e le abbreviazioni valide sono indicate nella descrizione della sfida), oppure libri in cui il protagonista (o uno dei personaggi) incarna in modo particolare uno dei vizi (o virtù, come al solito) oppure ancora era possibile fare lo spelling di uno dei vizi o virtù. Per una spiegazione più chiara vi invito a cliccare sul link della sfida.
Inoltre è strutturata in diversi livelli tra cui scegliere e, siccome mi sono impegnata in mille mila sfide di lettura, ho cercato di non esagerare e ho scelto il livello sinner che prevedeva la lettura di 5 o 6 libri e... signore e signori... ce l'ho fatta!!!! 
L-> Luck in the Shadows (di questo ho già scritto una recensione e conta anche per la sfida Monthly Keyword, qui non vi metto nessun link perché li troverete fra poche righe... continuate a leggere! :P)
U-> Unshapely Things di Mark Del Franco
S-> Santa Olivia di Jacqueline Carey (anche di questo ho già scritto una recensione e la trovate qui)
T-> Tenebre e Ghiaccio di Leigh Bardugo (di cui vi parlerò in un'altra occasione)

Oltre ad aver usato l'opzione spelling it out con il vizio lust ho letto anche Afterlife di Merrie Destefano perché il protagonista si chiama Chaz (valeva come Charity) e ho conteggiato anche L'occhio del golem di Jonathan stroud (di cui vi parlerò meglio tra qualche riga) perché è il secondo di una serie e per il vizio della lussuria (sempre lust tanto per rimanere in tema) era possibile leggere un libro che fosse il secondo di una serie perché Dante colloca nel secondo girone i lussuriosi (allo stesso modo sarebbe stato possibile per il vizio della gola leggere il terzo di una serie e così via). Bene, ora che vi ho stressati con tutta la spiegazione posso passare a parlarvi di ciò che conta veramente: i libri!

Unsahpely Things si preannunciava una lettura abbastanza interessante: un urban fantasy con un protagonista maschile che cerca di risolvere crimini soprannaturali. Il fatto che il protagonista fosse un uomo mi pareva una bella novità: gli urban fantasy mi piacciono e ne ho letti parecchi, ma di solito i protagonisti sono donne (o ragazze) quindi mi pareva un bel cambiamento e anche la trama sembrava carina: Connor Grey è un druido che ha perso la maggior parte dei suoi poteri a causa di un grave incidente e per questo ha lasciato la Gilda, la struttura che funge da corpo di polizia per i fay, accettando di lavorare di tanto in tanto come consulente per la polizia umana, che ogni tanto si ritrova comunque coinvolta in crimini con i fey. In questo primo volume della serie a lui dedicata Connor si ritrova coinvolto in una serie di omicidi in cui le vittime sono prostitute fey (o meglio, prostituti) e recano tutti i simboli di qualche strano rituale. 
Insomma... mistero, magia, azione... sembrava promettente, peccato che il tutto si sia risolto in un nulla di fatto. Carino ma niente di eccezionale, non mi ha coinvolto e non mi ha lasciato nulla. E' stata una lettura abbastanza banale e non so se continuerò la serie. Il mio voto è di 2 little chtulhu.


Afterlife sulla carta avrebbe potuto essere un libro fantastico. Storia originale ambientata in un mondo nuovo, particolare, con personaggi interessanti e un miscuglio tra fantasy e fantascienza. E' un urban fantasy ambientato a New Orleans dove il protagonista principale, Chaz, è un babysitter che aiuta le persone appena morte a integrarsi nella loro nuova vita. Infatti le persone che lo desiderano possono vivere nove vite, invece di quell'unica che ci viene concessa normalmente. Ma ad alcuni nove vite non bastano e così Chaz si trova al centro di una cospirazione che cerca di distruggere la sua famiglia ed impossessarsi delle chiavi dell'immortalità. (Ah, dimenticavo di dirvi che è la famiglia di Chaz a dirigere Il Nuovo Inizio, l'agenzia che permette di vivere nove vite). La storia mi sembrava carina, promettente, e anche qui il protagonista era un maschio... magari è la volta buona? Mi sono chiesta, insomma, sarebbe carino leggere qualche libro in cui il protagonista sia un uomo, tanto per cambiare, no? Però è stato un disastro. L'autrice non riesce a spiegare in modo chiaro la struttura del suo mondo. Tutto è molto confuso, nebuloso. E' vero che alla fine del libro si riesce comunque a capire come sia strutturato questo nuovo mondo, ma lei di certo non ci aiuta. In più la narrazione passa spesso da un personaggio all'altro, senza una precisa linea temporale... l'autrice si sposta nello spazio e nel tempo come più le aggrada e il risultato è pessimo. Arrivare alla fine è stata un'impresa! Noioso, confuso, mal sviluppato. Le uniche cose che l'hanno salvato sono state l'originalità della storia e lo stile molto scorrevole (per fortuna!). 
Il mio voto è di 2 little chtulhu, ma è un 2 molto stiracchiato.



Voi conoscete qualche urban fantasy carino in cui il protagonista è uomo?(O di sesso maschile, andrebbe bene anche un secchio!).


Finite queste due disastrose minirecensioni posso passare ai libri letti per la Monthly Keywords organizzata da Serena:



1) Luck in The Shadows di Lynn Flewelling, di cui ho già scritto la recensione qui. Questo l'ho letto per la parola fortuna.

2) Le Luci di Settembre di Carlos Ruis Zafon. L'ho letto per la parola faro, visto che sulla copertina c'è un bel faro. Lo stile di questo scrittore è bellissimo, semplicemente. E' quasi poesia in prosa: molto evocativo, altrettanto suggestivo, crea delle atmosfere uniche, goticheggianti (almeno a mio parere) e quasi oniriche. Per la scrittura gli darei un dieci pieno. Però però però... Le storie che racconta in realtà non mi coinvolgono così tanto. Ho adorato L'ombra del vento ma, a parte questo, gli altri suoi libri che ho letto non mi hanno lasciato qualcosa di particolare e poi, al di là del finale vero e proprio, sono storie tristi. A pendere sull'atmosfera dei libri c'è sempre questo velo di tristezza che non mi piace un granché. E questo libro non fa eccezione. Storiella carina scritta in uno stile magistrale, ma mi ha lasciato un senso di... non saprei neanche come definirlo... incompiutezza, direi, nonostante la storia di per sé abbia una fine e tutti le varie domande trovino una loro risposta. Per questo il mio voto è di soli 2 little cthulhu.



3) L'occhio del golem di Jonathan Stroud. Questo è il secondo libro della serie dedicata a Bartimeus (in realtà una trilogia+un prequel, se non sbaglio). L'ho letto per via della parola occhio. Se lo avessi letto qualche anno fa mi sarebbe sicuramente piaciuto di più, ma l'ho comunque apprezzato. Intanto, e soprattutto, perché Bartimeus è geniale. Le note a piè di pagina nei capitoli in cui la voce narrante è lui mi fanno scompisciare, o, se non arrivano a tanto, mi fanno comunque sorridere. In più il libro cambia spesso di prospettiva: quando il centro della scena è Bartimeus allora le pagine sono scritte in prima persona, mentre quando l'attenzione si sposta su Nathaniel, Kitty o qualche altro personaggio le pagine sono scritte in terza persona. Spesso cambia la prospettiva e, di conseguenza, cambia anche il personaggio principale sulla scena, ma Stroud riesce a non creare confusione (cosa davvero apprezzabile). 
Nuove avventure (e disavventure, soprattutto disavventure) per il magico duo Nathaniel/Bartimeus anche se la struttura del romanzo è praticamente una fotocopia del primo volume della serie (L'amuleto di Samarcanda), ma è anche una cosa naturale. Ultimo punto, negativo ma non troppo, è il personaggio di Nathaniel (il nome lo trovo adorabile *_*): non è ancora completamente corrotto dalla società dei maghi, ma non è per niente simpatico... anzi! Penso sia uno dei personaggi principali più antipatici che abbia mai incontrato.
Comunque è stata una lettura piacevole a cui assegno 3 little chtulhu!


Bene, direi che questo è tutto, almeno per ora!!! :)
Non trovate anche voi che Nathaniel sia un nome adorabile? :P
Buone letture!
S.

Commenti

  1. le luci di settembre è un libro che mi ispira da moltissimo, e l'occhio del golem sembra davvero interessante:)
    Carina l'idea delle minirecensioni...anche io ho una pagina del mio blog dedicato a questo, però a me vi è un collegamento e porta alle recensioni che ho scritto sul sito ibs, lì vi è un limite di 2000 parole mi sembra, quindi le recensioni sono brevi ed esaustive...ho creato questa pagina per le persone pigre che si scocciano di leggere le recensioni lunghe ed articolate XD

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    1. Le luci di settembre è scritto molto bene *_* e comunque come libro non è male (anche se non mi ha detto un granché, ma credo che sia più un problema mio che suo), mentre la saga di Bartimeus è molto simpatica :)
      Ohh che bella idea!!!! Vado subito a curiosare! :)

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  2. Ho già adocchiato Luck in the Shadow su Amazon!!! ^^

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    1. Quello è un libro che merita davvero tanto!!!!!! *___*

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