RECENSIONE: WONDERLAND. QUANDO ALICE SE NE ANDO'

E' tardi, è tardi ormai! Sono proprio in mezzo ai guai!

Il libro che ho scelto per voi oggi è abbastanza insolito e, ad essere precisi, forse più che un libro è un albo:



TITOLO: Wonderland. Quando Alice se ne andò
AUTORE: AA.VV.
PAGINE: 112
EDITORE: Nicola Pesce Editore
PREZZO: 11, 90 euro.

Recita la quarta di copertina: "Il fatto è che qui siamo tutti matti: gli autori, la curatrice, l'editore, io che scrivo e anche voi che leggete. Altrimenti non stareste leggendo. E ora buon viaggio. Le raccomandazioni sono sempre le solite: attenti a dove mettete i piedi, non mangiate o bevete le prime cose che vi capitano a tiro e, soprattutto, cercate di non perdere la testa". 

Questo albo è stato realizzato da Armin Barducci, Lorenzo Bartoli, Francesco Cattani, Alessio Fortunato, Davide Garota, Leomacs, LRNZ, Elisabetta Melaranci, Nigraz, Tuono Pettinato, Sergio Ponchione, Federico Rossi Edrighi, Francesca Silveri, Cristina Spanò, Margherita Tramutoli, Mauro Uzzeo. L'opera è a cura di R. Amal Serena e ha un'introduzione di Alessio Trabacchini.







E dopo questo meraviglioso book trailer tocca a me!
Intanto devo precisare che con "Alice nel paese delle meraviglie" ho un rapporto di amore e odio... Mi piace un sacco l'idea, mi piace l'ambientazione e mi piacciono i personaggi. Mi piace quasi tutto quello che viene tratto da questa storia: l'oggettistica ispirata ad Alice e agli altri personaggi mi piace tantissimo, ho adorato Alice in Wonderland di Burton (ok, ok, adoro Burton, quindi non fa molto testo), ci sono diverse canzoni ispirate a questo personaggio e al suo mondo che mi piacciono tantissimo (Una per tutte "Her name is Alice" degli Shinedown), mi piace Alice Madness Return (al videogioco precedente non sono ancora riuscita a giocarci, e anche se questo non è il massimo come videogioco l'ambientazione è semplicemente fantastica) e mi piacciono anche tutti i riferimenti letterari che si trovano in giro, per non parlare delle puntate speciali degli anime che prendono spunto dalla storia (come gli OAV di Black Butler, e ok, di nuovo son di parte perché adoro anche Black Butler... hmm... adoro, stravedo, impazzisco per... direi che rendo l'idea) o dei manga che vi si ispirano (Pandora Hearts mi ricorda tantissimo Alice nel paese delle meraviglie, ma non è l'unico), forse perché impazzisco per i retelling. Però, ahimè, non mi piace l'originale. Ho letto il libro e non mi era piaciuto, va bene che ero piccola e che ora, magari, lo troverei diverso, ma non mi aveva detto niente, e non mi piace nemmeno il cartone della Disney: mi piacciono i singoli personaggi, alcune scene le adoro, ma l'insieme non mi piace per niente. 

Dopo questa premessa interminabile posso passare a parlare di ciò che ci interessa davvero: il libro in questione.

L'introduzione di Trabacchini mi è piaciuta tantissimo e, ad essere sincera, penso che sia la cosa che mi è piaciuta di più. E ho trovato geniale l'idea delle cartelle cliniche dei vari personaggi, un vero tocco di genio e tratto d'unione fra tutte le storie presenti nel volume.

Ci sono dodici storie più le cartelle cliniche, ognuna scaturita dalla fantasia di uno o più autori, tutti diversi fra loro e tutti con una propria visione della storia. Le storie che presentano sono tutte interessanti e particolari, adatte al mondo meraviglioso e magico di Wonderland, e i personaggi che diventano, di volta in volta, i protagonisti della storia sono stati colti molto bene, eppure manca qualcosa, anche se non saprei definire cosa. O forse, semplicemente, avevo delle aspettative troppo alte, non saprei.

La storia con i disegni che più mi sono piaciuti è la prima La voce del mercurio di Lorenzo Bartoli e Alessio Fortunato, che ci offrono la storia del Cappellaio Matto.

La seconda storia, invece, è Quel pomeriggio di un giorno da conigli di Tuono Pettinato ed è, come è facile intuire, quella sul Bianconiglio. La storia è carina, mi è piaciuto il finale, in realtà, ma i disegni non mi dicono granché, però è da questa storia che ho preso la citazione iniziale: "è tardi, è tardi ormai! Sono proprio in mezzo ai guai!"

Scarpotti alla pernice, invece, di Davide Garota e Nigraz è la storia che più mi ha sorpreso ed è incentrata su Pincopanco e Pancopinco.

C'è poi anche Esercizi di Buonumore di Cristina Spanò, che è incentrata sulla Duchessa Brutta (un personaggio che, devo ammettere, non mi ricordavo) ed è forse la storia che mi è piaciuta di meno, sia come storia che come disegni.

La quinta storia è quella di LRNZ: The dream of Cheshire Cat. Il titolo parla da solo, direi. Come storia non mi ha detto un granché ma come disegni sì, mi sono piaciuti davvero tanto. Sono particolari e intriganti.

La zuppa di Armin Barducci parla della tartaruga e della zuppa di tartaruga ed è la storia che mi ha detto meno in assoluto, anche se l'idea di per sè non era male.

Di Se questo è un uovo, di Francesca Silveri e Leomacs, mi è piaciuto tantissimo il titolo. E la storia è veramente strana, strana com'è strano il mondo di Alice, quindi è decisamente azzeccata e molto ben fatta.

Ripicche di cuore, di Mauro Uzzeo, Margherita Tramutoli e Federico Rossi Edrighi, l'ho letta canticchiandola al ritmo di "La canzone di Marinella" di De Andrè, perché è costruita sulla sua traccia (se così si può dire). Mi sono piaciuti i disegni e anche la storia, a dire la verità, ma è così triste!!!!

Tomba. L'ombra che porta alla tomba. Una non-novella che forse racconta più di quanto sembra di Sergio Ponchione è incentrata sulle figure del Carpentiere e del Tricheco. I disegni non sono male e la storia ha anche una sua profondità, ma non mi ha detto granché.

A unire tutte queste storie è quella del Brucaliffo, realizzata da Elisabetta Melaranci, Francesco Cattani e Davide De Cubellis. I disegni sono veramente belli e anche la storia non è male.

Altra nota positiva sono le notizie che ci vengono fornite sugli autori, sintetiche ma non troppo e davvero simpatiche. Non è stata una brutta lettura, ma non mi ha lasciato granché, anche se è sicuramente una lettura interessante.


Voto:


E voi cosa ne pensate? Lo conoscevate già? O vi ispira?
Buone letture!!!
S.

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