RECENSIONE: COME I TULIPANI GIALLI

Buongiorno a tutti! Come state? Siete contenti dell'autunno che sembra essere arrivato per davvero? Io tantissimo! In questo periodo ho iniziato a gustarmi qualche tisana bella calda, accoccolata sul divano con un libro a tenermi compagnia... ah, il paradiso!
Ma ora la smetto di divagare, perché finalmente sono qui per parlarvi di un libro che in questo ultimo periodo ho nominato davvero parecchio!

TITOLO: Come i Tulipani Gialli

AUTRICE: Cristina Rava

TRAMA: Il suicidio esprime una volontà senza appello e senza ritorno, ma conserva segreti che nessun biglietto d’addio rivela completamente. Rimangono comunque il mistero e il silenzio sugli ultimi pensieri e sull’estrema, sconfinata solitudine.
Alla dottoressa Spinola non bastano le risposte mediche, quella vita interrotta continua ad inquietarla e così si mette a indagare da sola. È estate ad Albenga, un’estate pallida e piovigginosa, ma i villeggianti ci sono lo stesso e la gente resta a spasso fino a tardi la sera. Però nessuno assiste a un delitto atroce che si consuma tra gli scogli e nemmeno alle violente percosse subite da una ragazzina triste e ribelle.
Rebaudengo con determinazione sabauda combatte la sua battaglia per recuperare Ardelia e intanto riporta ordine nel caos, mentre lei, seguendo minuscoli indizi e piccoli sospetti, compie un viaggio all’indietro nel tempo che la lascia davanti ai cancelli di Auschwitz. Ah, dimenticavo: naturalmente anche in questa storia ci sono gatti!

Questo libro è rimasto a prender polvere per parecchio tempo nascosto nei meandri della mia libreria. Quando mi sono trasferita l'avevo portato via da casa dei miei (e non so nemmeno perché tra tutti quelli a disposizione io abbia scelto proprio questo... diciamo solo che i miei hanno praticamente tutto il catalogo della Frilli Editore, e io ho scelto a caso un libro con l'intenzione, prima o poi, di leggerlo) ma era finito a prendere polvere nella seconda fila della libreria, quella che sta dietro dietro, nascosta da libroni più grandi di lui e quasi dimenticato.
Fino all'altro giorno, quando ho deciso di curiosare nei miei scaffali per vedere se per caso mi era sfuggito un libro di un autore italiano (che non è che non li legga, ma tendenzialmente li tengo dai miei) e mi ritrovo lui tra le mani. Beh, perché no?

E mai scelta casuale fu più fortunata! Appena riesco a tornare dai miei in macchina ho intenzione di requisire tutti i libri dell'autrice che trovo là (sperando che non li abbiano sparpagliati in giro, perché se no mi ci vorrà il triplo del tempo, ma sono abbastanza determinata... anche se la pazienza di certo non è il mio forte!) perché me ne sono innamorata, ed è stato amore a prima vista. Come ho iniziato a leggere sono stata vittima di un colpo di fulmine e da lì non c'è più stata via di scampo.
Iniziamo dalle cose carine per poi progredire alle migliori, così, tanto per aumentare un po' la suspense.
Intanto è un giallo ambientato ad Albenga, città che conosco, anche se non benissimo, ed è sempre un piacere vedere un luogo che si conosce raccontato in un libro, un po' perché ci aiuta a sentirci più dentro alla storia, e un po' perché è bello ritrovarsi a passeggiare in quei luoghi, anche se in realtà siamo comodamente seduti sul divano.
E poi la parte "gialla" è interessante e non scontata. Anche se la parte investigativa vera e propria poteva essere sviluppata un pochino meglio, se vogliamo guardare il pelo nell'uovo, la storia riesce comunque a tener viva l'attenzione e a non essere mai noiosa.

Ed ora veniamo alla parte veramente meravigliosa... o meglio alle parti. Uno. Quella principale, quella che mi ha fatto capitolare e innamorare senza possibilità di ritorno. Quella che ha suscitato il mio entusiasmo e il mio bisogno di condividere questo libro con tutti voi! Ebbene sì, sto parlando di lei, Ardelia, la nostra protagonista. Medico legale, donna sui cinquanta con tanta grinta e nessun pelo sulla lingua. E una cultura davvero impressionante.
Ardelia mi è piaciuta fin da subito. Lei è la nostra narratrice, e la narrazione scorre un po' dialogo e un po' suo flusso di coscienza. E' lei in prima persona che ci prende e ci rende protagonisti insieme a lei, narrandoci quello che le passa per la testa e quello che le sta accadendo.
E poi... è un tipetto decisamente interessante e originale! Lo so, l'altro giorno vi ho lasciato un estratto in cui trovo che lei sia rappresentata al meglio (qui, se ve lo siete perso), ma ci sono parecchie citazioni che potrebbero aiutarvi a figurarvela meglio (e ok, ci ho anche pensato, per un attimo, a sommergervi di citazioni e lasciarvi lì a destreggiarvi tra un estratto e l'altro, ma poi ho deciso di fare la brava) e questa credo che sia una delle migliori:

Oggi sono misogina, misantropa, forse anche un po' sociopatica e non è proprio solo da oggi.

Dopo aver letto questa sua confessione per me non c'è proprio stata storia, e al grido di "Ardelia, una di noi!" mi sono buttata a capofitto nella lettura. (Ed era a capofitto proprio se considerate che ne ho letto un po' in treno e davanti a me si è seduto un mio collega, ma io me ne sono accorta solo dopo parecchio, parecchio tempo... qualcosa come 20 minuti, quando lui ha capito che se non mi salutava lui io non l'avrei proprio calcolato perché ero assorta in un mondo tutto mio, tanto per farvi un esempio).

Ma non è ancora tutto! E sì, perché non è solo stata la sua protagonista che mi ha fatto impazzire, ma anche lo stile di scrittura. L'autrice sceglie di raccontarci la storia in prima persona, ed è proprio la voce reale e senza filtri di Ardelia quella che sentiamo, che alterna un tono più colloquiale e basso, intriso di parole tipiche del ligure (come l'immancabile imprecazione "belin" in tutte le sue possibili declinazioni) ad un tono più alto, che a tratti diventa poetico e che mi è davvero piaciuto tantissimo

La Langa è morbida con le sue concavità e convessità, come quelle di una donna appagata nel sonno. E su quei ripetuti seni e natiche cresce la vite, s'alterna al foraggio, nei solchi umidi respira un po' di bosco, il tufo si svela pallido nei rari strapiombi e le cascine, viste dall'alto dei crinali, sembrano giocattoli di bambini. 

Ah, quasi dimenticavo! Altra cosa molto gradita sono i titoli dei capitoli, che ci fanno sentire fin da subito la voce della nostra protagonista. E io già di mio ho un debole per i libri che hanno i capitoli coi titoli, se poi questi titoli riescono anche a strapparmi un sorriso beh... direi che siamo a cavallo!

E questa sì, questa è davvero la fine! Ho adorato questo libro, è stato uno di quei libri che mi hanno riempito di entusiasmo e hanno tirato fuori la fangirl che è in me, perché per tutta la lettura (e pure dopo) ho sentito il bisogno di condividerlo, perché le cose belle vanno condivise e questa è bellissima!
E credo proprio che gli amanti di Vani Sarca apprezzeranno parecchio questo libro, anche se Ardelia e Vani non hanno moltissimo in comune, sotto molti aspetti le ho trovate molto simili e la cosa mi ha fatto un immenso piacere!

Voto: 

E voi che mi dite? Conoscevate questo libro? O questa autrice? Oppure sono riuscita ad incuriosirvi almeno un pochino? Fatemi sapere!!!
S. 

Commenti

  1. Non conoscevo né il libro né l'autrice, ma per quanto la recensione sia positiva il fatto che sia un giallo frena moltissimo il mio interesse :(

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    1. Ehh, se non ti ispira il giallo allora questo non va bene :( E' vero che, alla fine della fiera, la parte gialla non è così predominante come dovrebbe, ma non è neanche del tutto relegata in secondo piano.

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  2. ohhh vedi un'altro libro a me sconosciuto assolutamente da leggere!

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