RECENSIONE: QUANDO C'ERA LVI + IL PICCOLO FUHRER

Buongiorno a tutti! Non mi hanno rapita gli alieni ma ultimamente sono incappata in un blocco del lettore e in un blocco del blogger e sono stata lontana dal pc e da internet per diversi giorni, quindi il mio piccolo angolino ne ha risentito parecchio! Ma ora spero che le cose stiano pian piano tornando alla normalità! E voi come state? E come procedono le vostre letture?
Oggi ho deciso di parlarvi di due libri o, per essere più precisi, di due graphic novels, che ho letto da poco e che mi sono davvero piaciute parecchio, per cui passo subito a parlarvi di loro!


TITOLO: Quando c'era lvi

AUTORI: Stefano Antonucci, Daniele Fabbri, Mario Perrotta

TRAMA: Italia, Duemilaqualcosa. Uno sparuto gruppo di neofascisti, combattuti tra slanci nostalgici e crisi di fiducia, decidono di lanciarsi in una impresa tanto ardita quanto visionaria: riportare in vita il “Duce del Fascismo”, Benito Mussolini in persona, e affidargli di nuovo le sorti del paese. Con l’aiuto di un anziano gerarca nazista, esperto di genetica, trafugano il cadavere del “Dvce”, e lo sottopongono ad un esperimento di laboratorio che lo restituirà alla Patria, forte e combattivo come un tempo. Attraverso la “propaganda social” e il suo spregiudicato carisma politico, tenterà di riconquistare il potere supremo del paese. Ma non gli sarà facile, perché durante l’esperimento in laboratorio qualcosa è andato storto, un errore piccolo ma fatale: sì, il “DVCE” è tornato… ma è negro!


TITOLO: Il Piccolo Fuhrer

AUTORI: Adolf Hitler (Stefano Antonucci, Daniele Fabbri, Mario Perrotta)

TRAMA: Nel 1933, Hitler scrisse e illustrò un libro per ragazzi con lo scopo di propagandare il nazionalsocialismo ai giovani tedeschi. Ne risultò un agile volume dal titolo Gioventù Hitleriana contro menzogna, stupidità e codardia, che Goebbels suggerì di ribattezzare, per efficacia propagandistica, “Der Kleine Führer”, Il Piccolo Führer.

L’esplosivo team di Quando C’era Lvi, Stefano Antonucci, Daniele Fabbri e Mario Perrotta, torna in campo con una delle loro irriverenti parodie dei regimi politici totalitari dell’Europa novecentesca, passando dal Fascismo al Nazismo, con un libro che dimostra come il linguaggio possa far passare ogni tipo di idea, anche le peggiori. Le vicende dei Piccolo Führer, lasciate incompiute, sono state risistemate per la pubblicazione dal team di autori e impreziosite - a detta loro - dagli acquerelli originali del Führer restaurati appositamente per questo volume. In fondo è risaputo che al giovane Hitler fosse stato rifiutato l’accesso all’Accademia di Belle Arti di Vienna.

Siete pronti a fare la conoscenza del Piccolo Führer, a visitare il piccolo pianeta R3ICH, a sterminare una gran quantità di ratti (per poi utilizzare il loro sangue come inchiostro) e a pescare le stelle? Allora questo è il libro che fa per voi!

Se siete amanti del politically correct allora queste due graphic novels non fanno per voi. Se invece le opere dissacranti non vi dispiacciono e se la satira vi attira, allora mi sento caldamente di consigliarvele entrambe!

Sono due opere degli stessi autori, e fanno parte dello stesso ciclo narrativo, se così si può dire, tanto che tra le pagine del primo troverete anche una pubblicità del secondo. E la cosa mi ha veramente fatto morire.
Ah, un'altra piccola premessa: il primo volume è la raccolta in volume unico dei fascicoli usciti singolarmente in precedenza. Giusto per mettere subito tutto in chiaro. Ed ora posso passare a parlarvi di loro!

Ho nettamente preferito il primo al secondo, anche se ho adorato l'idea di base di entrambe e, forse forse, a livello di idea ho preferito Il piccolo Fuhrer, che è un rimaneggiamento de Il Piccolo Principe, e ne ricalca alla perfezione non solo la struttura della storia, ma anche il formato editoriale, tanto che le pagine sono impreziosite da carinissime illustrazioni (carinissime ma pur sempre a tema, eh!), ma che all'atto pratico non ha soddisfatto appieno le mie aspettative. C'è da dire, in sua difesa, che erano davvero alte e che è comunque un lavoro, a mio parere, geniale. Ma ho preferito Quando c'era LVI, che sviluppa un'idea più originale. E tristemente attuale. Attuale in più di un senso, non soltanto per il significato che c'è dietro alla storia (quello che si evince già leggendo la trama) ma anche perché la storia e le vignette sono piene zeppe di riferimenti alla nostra società attuale, e non sono riferimenti velati, di questo potete star sicuri.
Gli autori sono stati geniali perché sono riusciti a rendere divertente qualcosa che divertente non lo è per nulla. La storia e il messaggio di base di queste due graphic novels sono deprimenti perché ci fanno riflettere (e le cose ce le dicono chiaramente, non è che si debba scavare nei significati profondi) e ci mostrano quanto le cose ci stiano sfuggendo di mano. E quanto il progresso sia stata, alla fin fine, una facciata.
Ma riescono comunque a farci ridere, o almeno sorridere... e sì, è più un "rido per non piangere" che non una vera risata divertita per qualcosa di buffo, ma trovo che loro siano stati davvero bravi. E, soprattutto in Quando c'era LVI hanno dato prova di avere delle menti brillanti. Ho adorato la versione fascista di facebook, e le lezioni di italiano per sostituire i termini inglesi che sono ormai entrati nel nostro vocabolario. 
E sì, avete letto bene, la versione fascista di facebook. Io, fossi in voi, un pensierino su questi due libri ce lo farei proprio!

Voto: 

E voi che mi dite? Conoscevate questi libri? O gli autori?
Buone letture!
S.

Commenti

  1. Ciao!
    Volevo dirti che se hai un banner o un logo o anche il semplice titolo del blog, mi piacerebbe inserirlo nella pagina dei miei blog amici se ti va?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao! :) Scusa per la risposta in ritardissimo! In questo periodo sono stata una pessima blogger! Comunque non ho un banner (mi ripeto sempre che dovrei rimediare ma non lo faccio mai!), ma se vuoi inserire il nome ne sarei davvero contentissima! :)

      Elimina

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