IT'S A SERIAL THING #14

Buongiorno e buon inizio settimana a tutti! Come state? E come procedono le vostre letture? A quanto pare quella di iniziare la settimana con un post, possibilmente una recensione, sta tornando ad essere una buona abitudine e io non mi lamento di certo, però oggi non sono qui per parlarvi di un libro ma di una serie tv che ho appena finito di vedere. 
Vi avviso già che ci saranno spoiler e che non sarà una vera e propria recensione quanto uno sfogo, quindi se avete intenzione di vedere questa serie forse è meglio che saltiate a piè pari questo post. E se la serie a voi è piaciuta, tenete a mente che non è niente di personale (ma magari anche voi potete saltare a piè pari questo post). Bene... ora magari vi starete anche chiedendo di quale serie io voglia parlarvi, giusto?


La trama presa da Wikipedia: Nel 1896 la città di New York è vittima di brutali omicidi. Quando il corpo di un ragazzo che si prostituiva viene trovato orrendamente mutilato e abbandonato vicino al ponte di Williamsburg, ancora in costruzione, il neoeletto commissario di polizia Theodore Roosevelt chiama l'analista e dottore Laszlo Kreizler e l'illustratore John Moore, suo amico di lunga data, per indagare nella massima segretezza. A loro si aggiunge Sara Howard, la testarda segretaria del commissario, decisa a diventare la prima detective femminile della città. Il gruppo si ritroverà ad avere a che fare con gangster e poliziotti corrotti, cercando di entrare nella mente del serial killer e creare un profilo psicologico di un assassino basandosi sui dettagli dei suoi delitti. Tutto questo contornato dall'ideologia e dalla società dell'epoca, in una New York in pieno sviluppo industriale, ma comunque condizionata da idee raccapriccianti sulla psicologia umana e soprattutto in continuo scontro tra quello che è peccato e malato pensare e quello che è buono e giusto.

Premetto che una vita fa ho letto il libro (e intendo davvero una vita fa, facevo ancora le superiori, tanto per intenderci!) e che i miei ricordi sono molto nebulosi. Quello che mi ricordavo è riassunto in questo elenco:
  1. Il libro mi era piaciuto moltissimo. E' anche vero che era uno dei primi thriller che leggevo e che da allora ad oggi i miei gusti sono un po' cambiati, quindi non so quanto mi piacerebbe oggi, ma all'epoca mi era piaciuto molto.
  2. Lazlo, il protagonista, non era l'uomo migliore di questo mondo, aveva parecchi difetti ma aveva anche un qualcosa che spingeva le persone attorno a lui ad essergli leali. Magari non il migliore protagonista di sempre ma mi era piaciuto anche lui.
  3.  Il tuttofare/cocchiere/uomo di fatica di Lazlo nel libro era abbastanza approfondito. Nel senso che era un personaggio secondario che non riceveva tantissimo spazio nella narrazione ma non era un semplice personaggio messo a fare da tappezzeria. Non mi ricordo com'era a proposito degli altri personaggi secondari, ma è lecito supporre che fossero un minimo caratterizzati anche loro.
Come potete vedere non è tantissimo, perciò questa "recensione" non sarà un paragone tra il libro e la serie tv, ma comunque il libro era meglio! Ed ora iniziamo a fare sul serio.


Se volete la versione breve potete fermarvi dopo questa immagine esplicativa. Se volete invece farvi del male, beh, continuate a leggere!
Iniziamo dal problema principale...
Lui, quest'uomo corrucciato che indossa benissimo questo cappotto da funerale, è il nostro esimio protagonista, il dottor Lazlo Kreizler, l'alienista. 
Il nostro caro protagonista si delinea fin da subito come il più tipico e caratterisco esemplare di PdM (siccome sono una signora userò questa elegante sigla durante il post, ma il significato recondito di ciò, l'arcano dietro alla sigla è... "Persona di Merda"). Lui che dovrebbe essere il più carismatico del trio, quello che porterà avanti l'indagine praticamente da solo, lui che dovrebbe ispirare lealtà anche alle pietre, figuriamoci alle persone che lo circondano, lui che... è una vera e propria PdM e non si capisce come sia potuto finire a fare il protagonista.
Il suo tratto migliore è che è un ipocrita colossale. Pretende dai suoi collaboratori che siano onesti, con lui e soprattutto con se stessi, e che gli rivelino anche i particolari più intimi e privati di faccende che non c'entrano assolutamente nulla con il crimine su cui stanno indagando (perché in fondo chi è che non vede l'ora di rinvangare gli episodi più dolorosi del proprio passato solo per appagare la curiosità malsana dell'esimio sconosciuto di turno???) arrivando a sminuirli e scacciarli quando, chissà come mai, davvero una sorpresa, questi si rifiutano, ma guai a fare la stessa cosa con lui! 
Lui mente bellamente ai suoi collaboratori e quando qualcuno si arrischia a chiedergliene la ragione, perché l'hanno beccato, oh oh allora non va bene, sono cose private e non solo si incazza come un kaimano, ma arriva addirittura a schiaffeggiare Sara perché si impiccia di fatti non suoi. No, certo, niente da dire, schiaffeggiare una donna perché ti chiede di rendere conto di tutte le bugie che hai sempre detto è una risposta molto matura, adatta a quello che si considera umilmente il più grande alienista e che ha una compassione e carità cristiana che San Francesco levati proprio. 
E sì, perché il buon dottore ci viene presentato come la quintessenza della comprensione umana, lui che comprende ogni aspetto delle persone, ed è sempre disposto a dare una seconda chance, perché crede fermamente nella riabilitazione. Tanto che la sua intera "servitù" è composta da criminali che lui ha avuto in cura e che ha deciso di assumere per tentare di riabilitarli (e non criminali qualunque, ma assassini, perché se no non sarebbe stato abbastanza da santo e martire!). In pratica ci dicono che lui è un santo, propenso al perdono e con una grande fiducia nell'umanità. Il problema è che ce lo dicono (perché ci dicono che il personale di casa sua se non finiva lì finiva sulla forca, e ci fanno vedere lui che nel lavoro è così emancipato nella sua epoca, mostrandoci scene di lui al lavoro) però poi non ce lo fanno vedere, perché quando si tratta della sua vita privata e dell'indagine che sta seguendo tratta i suoi collaboratori come pezze da piedi, e pure stupidi perché nessuno può essere alla sua altezza.
Ma non ci fermeremo di certo qui! Da buon PdM ha un caratteraccio che mal si concilia con la fiugra del buon San Franceso, tanto che nessuno può anche solo prendere in considerazione il fatto che il buon dottore, questo novello genio, possa essersi sbagliato a proposito di qualcosa. E lui stesso non ammette di aver colpe o di aver sbagliato. Tanto che dopo aver dato lo schiaffo a Sara non si scusa e quando John, l'illustratore, lo confronta perché suvvia picchiare donne non è una cosa che si fa, lui non ammette di aver avuto torto ma anzi insiste che è stata colpa di lei perché si è impicciata di fatti che non la riguardavano.
Una persona incantevole, non vi pare?
Ma c'è anche la cigliegina sulla torta, anzi in questo caso ne abbiamo ben due, perché siamo proprio fortunati! La prima è la sua storia d'amore che è sviluppata con i piedi e che sembra aver l'unico scopo di farci capire che non è davvero una PdM. Ma, nella mia modesta opinione, in realtà ci mostra quanto PdM il buon dottore possa essere. La sua governante, Mary, è una giovane donna che adora il dottore, quando lo vede praticamente scodinzola, le si illuminano gli occhi e prova una gelosia feroce nei confronti di Sara. Insomma, che la povera ragazza sia cotta dell dottore non giunge nuovo a nessuno. E non è neanche possibile darle torto: il dottore, che comunque è un bell'uomo, ha preso al suo servizio questa ragazza, che non solo è muta in un tempo e una società in cui questo veniva guardato con sospetto ma ha anche dato fuoco alla casa in cui è vissuta uccidendo delle persone (non mi ricordo i dettagli, ma avete inquadrato il tipo), quindi non le si prospettava un futuro roseo... anzi! Perciò è del tutto normale che la ragazza lo veda come il suo eroe e che se ne innamori, ma il buon dottore non mostra il minimo interesse verso di lei, se non per una piccola scena di gelosia immotivata (che più che mostrare amore mostra come lui la consideri un oggetto di sua proprietà, ma questi sono solo dettagli no?) fino a quando finalmente succede qualcosa. Il buon dottore si sente solo come un cane, perché a forza di trattare come pezze da piedi i suoi collaboratori e le persone che dovrebbero essergli amiche, si rende conto che forse forse nessuno ha voglia di stare con lui inconcepibile, lo so e quindi mentre si appresta ad una solitaria e mesta cena gli si accende la lampadina: perché non chiedere a Mary di sedersi con lui a mangiare? E da qui le cose vanno tutte in discesa: in trenta secondi di scena abbiamo sguardi languidi, carezze ad una mano e... probabilmente i due finiscono a letto, ma non lo sapremo mai. Però, dato che da lì il buon dottore si ritrova con un umore migliorato e decide improvvisamente di esser da sempre innamorato di Mary, tanto che ha già comprato l'anello... beh, sono malpensante e volgare, ma direi che i due hanno consumato. E anche se probabilmente questa parte serviva a farci vedere Lazlo come una persona con dei sentimenti, a me ha confermato l'idea che sia una PdM fatta e finita, perché durante queste scene sembra proprio che lui si approfitti della ragazza, che lo idolatra, perché si sente solo e ha realizzato che nessuno sano di mente potrebbe mai voler mettersi con una personcina così piacevole. E non è stata solo un'impressione mia, perché questa serie l'ho guardata con il mio ragazzo e quando siamo arrivati alla scena in cui i due finalmente si scambiano sguardi complici, carezze sulle mani e un bacio, abbiamo esclamato all'unisono "Ma dai, che stronzo!". Quindi ho il sospetto che questo non sia tanto frutto dei miei pregiudizi verso questo meraviglioso personaggio...
Ma procediamo con la seconda cigliegina sulla torta, che è davvero una chicca inestimabile: c'è un intero episodio senza il nostro protagonista e... praticamente non si nota! Cioè, per un intero episodio gli altri protagonisti portano avanti le indagini, fanno piani e si avvicinano a chiudere il cerchio sul colpevole senza Lazlo e le cose funzionano a meraviglia! Quando ti accorgi che il fatto che ci sia o meno il protagonista è indifferente allo svolgersi della storia, e che senza di lui le cose funzionano uguali beh... non vorrei essere critica, ma Houston abbiamo un problema! 

Diciamo che questo sarebbe abbastanza per rendere questa serie dimenticabile ma gli autori han deciso di fare le cose in grande, perché accontentarsi quando si può fare di più??? Giusta filosofia, per carità, ma l'applicazione lascia alquanto a desiderare!
Il cast di personaggi non aiuta a tirar su le sorti della serie, perché, chi più, chi meno, sono tutti abbastanza inutili. Per carità, han tutti un ruolo da svolgere e fanno cose e scoprono indizi e quant'altro ma... ma sono veramente poco caratterizzati e, alla fine della fiera, dopo attente riflessioni ci si accorge che l'unica che si salva è Sara. Lei praticamente manda avanti le indagini da sola, scopre cose, dice agli altri cosa fare, tiene unito il gruppo, insomma... senza di lei sarebbe stato un degenero e non credo che il colpevole sarebbe mai stato preso. E la prova lampante è in una scena in una delle ultime puntate, quella senza il buon dottore tra i piedi, quando lei e John (l'illustratore) parlano e ormai sono arrivati ad un punto cruciale delle indagini. Lei dice a lui che dovranno proseguire senza Lazlo e John inizia a fare la lagna "ma non abbiamo le capacità, non abbiamo le conoscenze, come facciamo senza il buon dottore, siamo pecorelle smarrite senza una guida" (non è una battuta del film, è una mia libera interpretazione tristemente vicina al dialogo reale) e lei, con una soavità e una grazia degna di una regina non lo riempie di insulti e non lo prende nemmeno a pesci in faccia (io però un ceffone glielo avrei dato volentieri) ma gli fa notare che sanno chi è il colpevole, sanno il perché, sanno tutto di lui tranne il posto in cui vive attualmente. Sanno però che è a New York insieme a loro e per trovarlo non gli serve il dottore ma solo un po' di buono e sano lavoro investigativo. Quindi che la smettano tutti di fare la pecorella smarrita e che si diano da fare perché hanno un assassino da prendere, per dinci! Eppure anche la nostra cara Sara, faro di luce in questa valle di tenebre, risente di una caratterizzazione non certo ottimale.
Gli autori ci hanno poi provato con i due fratelli ebrei, gli altri detective presenti in questa storia, e sembra che ci si siano impegnati però i risultati lasciano alquanto a desiderare (e vorrei che notaste quanto io mi stia impegnando per mantenere un tono civile e non iniziare a ricoprire di insulti tutti quanti. Vi assicuro che è impegnativo!). In pratica decidono di delizarci con un sub-plot dedicato completamente a loro, facendoci vedere delle scene della loro vita domestica (a quanto pare uno dei due si fa quattro salti in padella con una ragazza madre decisamente poco ben vista nella comunità ebraica e ci deliziano con queste scene e con dei siparietti tipo il pranzo in famiglia) che però non c'entrano una beata mazza con la storia, sono messi lì a cavolo e non aiutano a dare spessore ai due fratelli... queste scene mi hanno (anzi, ci hanno, perché la dolce metà è concorde anche qua) lasciato con un grandissimo interrogativo: "E quindi???????".
Insomma... bocciato il protagonista e bocciati pure gli altri personaggi, ebbene sì, bocciamo anche il nostro John, aka Dracula, aka Luke Evans, che sarà pure una gioia per gli occhi, ma per il resto non è che sia di tutta quest'utilità. Tra l'altro ad un certo punto sparisce un ragazzino di strada, uno di quelli che si prostituivano e con cui il nostro John aveva stretto amicizia nel corso delle indagini. Quando sparisce lui si incolpa, dice che avrebbe dovuto adottarlo, fare di più per lui, come ha fatto a non pensarci prima, che stupido, mi pento e mi dolgo e poi... alla fine salvano il ragazzino e... basta. Bon, nient'altro. E' sano e salvo quindi può tornare sulla strada, che vuoi che ce ne freghi a noi. Ma perché?????? Magari poi lo adotterà nella seconda stagione, perché sembra che forse faranno una seconda stagione di questo memorabile capolavoro,  e io sono già qua che fremo nell'attesa, ovviamente

E lo so che ormai state implorando pietà, ma la lista di delizie, purtroppo, non è ancora finita. Perché vogliamo parlare dei cattivi? Voi potreste rispondere di no, ma, mi spiace, dobbiamo proprio parlarne. Al di là del solito sospetto, cioè dell'assassino a cui tutti stanno dando la caccia, nella storia i veri antagonisti sono una serie di poliziotti corrotti. Sono loro i veri cattivi di questa storia e sono anche ben caratterizzati, loro, sono proprio cattivi cattivi cattivi, che non si fermano davanti a niente e nessuno, perché sono cattivi! Peccato che funzionino per circa metà serie e poi diventino inutili nella seconda metà. In pratica all'inizio delle indagini il sospettato è il figlio di una delle famiglie più potenti ed influenti, che ha le mani in pasta ovunque, anche tra gli alti papaveri della polizia. E finché il sospettato rimane questo ragazzo, la presenza dei cattivi nella storia ha senso, tutto funziona a meraviglia e non ci facciamo domande. Ma poi non solo questo ragazzo viene scagionato, ma sparisce pure dalla scena ed improvvisamente i poliziotti corrotti smettono di avere senso. Ma nessuno glielo dice, quindi continuano imperterriti a fare i cattivoni, seminando morte, terrore e distruzione non richiesti e completamente gratuiti, solo per far dispetto ai buoni, perché alla fine sembra ridursi porprio a questo "tu mi stai antipatico e io non ti voglio far vincere, quindi uccido tutti, pappappero!". No, cioè proprio ma proprio no!


E ora sì, potete tirare un enorme sospiro di sollievo, perché questo mega sfogo è finito! Suonino le trombe, squillino i tamburi! E se siete arrivati a leggere fino a qui, beh... complimenti!!!!
Il problema è che questa serie per me è stata veramente fatta con i piedi, ed è un vero peccato perché aveva un sacco di potenziale.
E voi che mi dite? L'avete vista? E avete letto il libro? Ne avete ricordi più recenti e precesi dei miei?
S. 

Commenti

  1. Allora, innanzitutto grazie, perchè per prima cosa ho riso tantissimo con questa recensione, e seconda cosa: finalmente qualcuno la pensa come me!! Io ho visto praticamente solo il primo episodio e forse metà del secondo, ma già non ne potevo più. E pensa che ho aspettato questa serie per mesi perchè ho una leggera cotta per Luke Evans. La delusione totale. Quasi contemporaneamente ho letto (cercato di leggere) il romanzo e ho trovato talmente tante differenze con la serie tv che ho deciso di abbandonarla definitivamente. E non sopportavo Lazlo.

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    1. Sono davvero contenta di non essere l'unica a pensarla così!! Lazlo è un personaggio veramente terribile! Sigh! E il fatto che ci fosse Luke Evans era sembrato un gradito pro anche per me, ma... nope!

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