RECENSIONE: CELESTE

Buongiorno a tutti! Come state? Come procedono le vostre letture? Per oggi avevo programmato un post che volevo pubblicare già prima delle mie ultime vacanze, ma neanche oggi è il suo giorno fortunato, perché ho deciso di sostituirlo con una recensione.

TITOLO: Celeste

AUTRICE: Cristina VIchi

TRAMA: Celeste è una ragazza dal cuore selvaggio e impavido, con una forza emotiva talmente spiccata da riuscire a ribellarsi alla corrente ideologica di tutta la nobiltà. 
L’inaspettato incontro con l’amore sconvolgerà non poco la sua vita, ma lei combattiva e diffidente, cercherà di resistere con tutte le sue forze a quel turbine di emozioni profonde e sconosciute penetrate nel suo cuore senza chiedere il permesso. 
Il passato, però, con i suoi drammi e inganni, sta per esplodere e Celeste si trova proprio al centro di tutto, perché ciò che lei è dipende anche da avvenimenti accaduti quando ancora non era nata.

Inizio con le premesse: questo libro è stato gentilmente messo a disposizione dell'autrice per i partecipanti alla bookopoly. E proprio grazie a questa sfida ho letto questo libro ed ora sono qua a parlarvene. 
Premetto anche che sono stata parecchio combattuta per questa recensione: se l'autrice mi avesse contatta direttamente per offrirmi il libro in cambio di una recensione non mi sarei fatta problemi, ma la situazione è leggermente diversa e un po' mi dispiace, quindi ho deciso di scrivere una recensione onesta, ma cercando di non essere troppo schietta. In pratica cercherò di contenermi, ma non vi garantisco nulla.

Come avrete immaginato dalla mia premessa per me questo è un:


Le cose erano iniziate bene, certo non ero innamorata persa del libro (secondo me andava raffinato ancora un po' e i dialoghi sono tutti un po' troppo forzati e sdolcinati) ma ero comunque ben disposta e interessata. Ma poi sono iniziati i problemi. Ho addirittura recuperato la mia agendina per prendere appunti... e no, questo proprio non è un buon segno!

Ingredienti per un disastro annunciato:



Prendete questi tre elementi/momenti/topic/chiamatelicomevolete, dategli una bella frullatina e aggiungete prevedibilità, esagerazioni e poca cura dei dettagli. Mettete in una terrina e servite freddo.


Ok, so che avevo promesso di contenermi, quindi cercherò di fare meglio e di non farvi spoiler. Lasciatemi dire che il libro non è tutto da buttare, con un po' di lavoro (fatto molto bene) se ne potrebbe tirar fuori davvero una buona lettura. L'autrice ha delle potenzialità e si vedono. Ma è come se quello che ho letto io non fosse un vero e proprio libro, ma una bozza, una prima stesura. Perché, sinceramente, io mi sono spazientita davvero molto durante la lettura (arriveremo a breve sul perché), ma se avessi speso dei soldi per questo libro le cose sarebbero andate molto peggio: intanto lo avrei probabilmente fatto volare dalla finestra, possibilmente centrando una pozzanghera, e poi mi sarei veramente arrabbiata, perché mi sarei sentita presa in giro (non che sentirsi presi in giro sia una cosa nuova per i lettori, ma non fa mai piacere).

Ma veniamo a noi: penso di aver alzato gli occhi al cielo almeno un centinaio di volte, e le tre scenette che vi ho proposto sopra: Carramba che sorpresa! / Luke sono tuo padre e Inigo Montoya, mi sono venuti in mente diverse volte durante la lettura (soprattutto Carramba che sorpresa! Me lo sono ripetuta davvero parecchie volte durante la lettura... e no, non è bene per niente).
Originalità poca, per non dire nulla, visto che ci ritroviamo un po' tutti i clichés, dal colpo di fulmine (che accade ben tre volte, se non di più), alle scenette alla ti odio ma ti amo (quelle tipiche dei bambini all'asilo, dove il bimbo infatuato tira la treccia alla sua bella perché le piace) che potevano funzionare su una storia sviluppata meglio, su un arco temporale più lungo, ma che alla fine si rivelano solo irritanti, per poi passare ad intrighi su intrighi, che non sono la cosa peggiore che possa capitare eh (in The Palace Job di Patrick Weeks abbiamo una cosa simile e l'autore è bravissimo a gestirla, ma qua io ho solo alzato gli occhi al cielo) e a fatti/avvenimenti che vengono semplicemente gettati lì, senza essere veramente ben giustificati, così che la credibilità diminuisce di parecchio.
Poi abbiamo una protagonista che in una scena sembra aver subito un lavaggio del cervello (o un rapimento alieno con conseguente clone temporaneo ad occuparne il posto), personaggi che non si distinguono certo per il loro acume e prevedibilità che scorre a fiumi.

Ma non è un libro con solo lati negativi, glielo devo riconoscere: c'è il peggior incontro di sempre con il futuro suocero, e questa è una scenetta davvero simpatica (anche se poi Ivan, il futuro suocero, si rivela alquanto surreale), e superate le prime pagine (e tutto il blocco di Carrambate una dietro all'altra) sono rimasta comunque intrigata dalla storia, pur sapendo dove stava andando a parare e pur non essendo particolarmente coinvolta. Non è la peggior lettura di sempre e, come ho già detto prima, l'autrice ha delle buone potenzialità, ma secondo me questo libro, per esser degno di essere chiamato libro, ha bisogno di lavoro, dev'essere raffinato parecchio, non solo per le questioni stilistiche ma proprio per la storia, i personaggi e gli stratagemmi dell'autrice, che a volte trova soluzioni che sono parecchio forzate (come ad esempio il pugnale con la gemma di Michele e Stefano).

Non gli darò un voto perché sinceramente non saprei che voto dargli, e ringrazio comunque l'autrice per aver messo il suo lavoro a disposizione di noi lettori.
So che a molti questo libro è piaciuto, ma per me non è stato così, anche se ero partita con le migliori intenzioni e anche se, come ho già scritto sopra, l'autrice ha delle potenzialità, quindi spero che riesca a svilupparle nel tempo!
Buone letture, 
S.

Commenti

  1. Mi dispiaceee :( Io l'avevo trovato molto favolistico, ma ho notato che nel seguito l'autrice ha migliorato senza dubbio lo stile e anche l'intreccio.

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    1. Favolistico è un buon aggettivo per questo libro :) E sono contenta che nel seguito le cose siano migliorate :)

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  2. Peccato, speriamo che l'autrice riesca a migliorare :)

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