MINIRECENSIONI #6
Buongiorno a tutti! Come state? Come procedono le vostre letture? Io mi sono lasciata un po' prendere la mano dai GDL quindi ho un sacco di libri in lettura, ma la cosa mi rende felice! *_* Però continuo ad essere indietro con le recensioni, vorrei parlarvi di mille mila libri, ma il tempo è quello che è, quindi oggi farò ricorso alle minirecensioni!
TITOLO: Sizzling Sixteen
SERIE: Stephanie Plum #16
AUTRICE: Janet Evanovich
TRAMA (velocemente scritta da me): Vinnie Plum è nei guai, deve un sacco di soldi alle persone sbagliate. E queste persone non hanno reagito tanto bene: ora Vinnie è stato rapito e Stephanie, Lula e Connie devono pagare una cifra esorbitante o Vinnie verrà ucciso.
Ma le disgrazie non vengono mai sole! La loro agenzia è in grossi guai, di soldi non ce ne sono e il tempo non si ferma per nessuno.
Riusciranno le nostre eroine a salvare capra e cavoli (Vinnie e l'ufficio) o questa volta sono rimaste coinvolte in qualcosa che è più grosso di loro?
Ho adorato i primi volumi di questa serie, ne ho adorato i personaggi, che sono tutti fantastici (e alcuni sono dei veri colpi di genio dell'autrice) e mi piace anche un sacco che ogni titolo contenga un numero (e non un numero a caso, ma il numero che corrisponde al loro posto nella serie). Però dopo averne letti parecchi la mia passione inizia a spegnersi. Mi spiace davvero, perché Stephanie mi piace, le sue storie sono divertenti e ogni tanto è bello leggere qualcosa di leggero e simpatico (e ok, Ranger e Morelli aiutano parecchio :P), ma più la serie va avanti e più i personaggi diventano delle macchiette, delle caricature di sé stesse (e ok, che erano già delle macchiette di partenza, ma così diventa veramente esagerato). All'inizio erano divertenti, originali e simpatici, ma più il tempo passa e più le cose che prima mi divertivano ora mi irritano: nei primi volumi ho adorato Lula, ora mi fa venire l'orticaria per la maggior parte del tempo. E Stephanie? Perché accidenti fa tutto quello che fa? E perché dà retta a Lula? All'inizio aveva senso, ma dopo una decina di volumi le cose iniziano a diventare un pochino pesanti. Peccato perché sono affezionata a questa serie e ai suoi personaggi, ma con ogni volume che passa mi sto stancando sempre di più.
Voto: tre little chtulhu ma solo perché sono buona.
TITOLO: Lithium
AUTRICI: Marika Cavaletto e Chiara B. D'Oria
TRAMA: Il
Destino regola inevitabilmente le nostre vite, intrecciandole,
sovrapponendole e poi strappandole senza pietà. Questa è la storia
di Mya e Chrissie, due ragazze che lasciano l'Italia per studiare
all'estero, due ragazze che scappano da un passato impossibile da
dimenticare. Fuggono, si nascondono, ma il Destino le travolge
ancora, rinchiudendole in una realtà da incubo, una realtà dove i
mostri sono reali e non solo ricordi insistenti. Un Dark Fantasy che
lega le vite di diverse persone alla ricerca della loro strada, in un
mondo irreale, governato da un'entità incurante. Perché il Destino
ci ama e ci odia con la stessa intensità, ma a noi, povere pedine
del suo folle piano, l'odio sembra prevalere.
Ho letto un sacco di recensioni positive che mi avevano incuriosito parecchio e poi l'avevo trovato su Amazon ha un prezzo incredibile: 90 centesimi o 1 euro e 90, non mi ricordo precisamente ma insomma... potevo resistere? Quindi, nonostante io sia piena di pregiudizi verso gli italiani che scrivono fantasy ero abbastanza ben disposta verso questa lettura.
Però, però, però... l'ho trovata abbastanza deludente. Certo, per essere un'opera d'esordio non è male, certo è scritta abbastanza bene e l'edizione è anche abbastanza curata. La storia è carina e nel suo insieme non è male e funziona.
Ma non è scoccata la scintilla, a tratti è stata una lettura noiosetta e non l'ho trovata particolarmente originale. Le premesse c'erano tutte, poteva essere una lettura piacevole ed emozionante, ma non lo è stata. Manca qualcosa e non è riuscito a catturarmi come avrebbe dovuto. Peccato, perché aveva buone possibilità.
Voto: tre little chtulhu, per l'impegno.
TITOLO: Nulla, solo la notte
AUTORE: John Williams
TRAMA: "Questa
stanza è come la mia anima: sporca e disordinata". L'anima di
Arthur Maxley è opaca, stretta nell'incertezza della giovane età e
in una biografia familiare amara, dove la protezione dei genitori si
è polverizzata quando era ancora un ragazzino. Arthur spende la
giornata estiva che fa da cornice a questo romanzo breve a San
Francisco: qui ci sono le feste di Max Evartz, dove si beve troppo, e
l'amico Stafford Lord, sempre in ritardo e terribilmente lamentoso,
un giovane viziato da sogni irrealizzabili. Ma non sono le
frequentazioni quanto i pensieri ad affollare la mente di Arthur,
frammenti di ricordi di un'infanzia che ha al centro una voragine,
una madre perduta senza sapere quale sia stata la causa e un padre,
uomo d'affari sempre in giro per i continenti, il quale proprio in
questo giorno è in città e propone al figlio un incontro. Ed è
allora che le parole non si trovano e quelle che vengono pronunciate
sono troppo poche e deboli, in un dialogo che non concede nulla al
rapporto tra un genitore e un figlio. È a partire da Luisant's, un
club immerso nelle strade della metropoli, che consuma la notte e la
delusione, un cocktail dopo l'altro con una donna che diventa
compagna di solitudini e seduzioni. Nulla,
solo la notte è
l'esordio letterario di John Williams, che, a soli vent'anni,
raccontò la giornata di un giovane borghese della California,
scrivendo forsennatamente nelle lunghe ore vuote che caratterizzarono
la sua esperienza militare in India e Birmania nel secondo conflitto
mondiale. Al rientro negli Stati Uniti riuscì, un anno prima di
laurearsi, a far stampare il suo primo romanzo, queste prime pagine
della carriera di un grande scrittore, osservatore lucido e sensibile
della condizione umana, narratore puntuale delle sue fragilità.
Questa è stata, insieme a Lithium, una delle mie letture estive. Ed è un libro che si trovava nella struttura in cui lavoravo. Sinceramente non conoscevo l'autore e la trama non mi ispirava un granché, ma siccome non avevo molta altra scelta (avevo il mio fido ereader, ma ogni tanto avevo bisogno di un cartaceo!) alla fine ho ceduto e l'ho letto. Ho iniziato a leggere sentendomi diffidente e poco interessata, ma mi sono dovuta ricredere!
Pian piano sono rimasta catturata dalle pagine e senza neanche accorgermene ero arrivata alla fine!
Il merito non è della storia, che non è brutta ma non mi ha neanche particolarmente colpito, tant'è che non mi ricordo più molto della storia di per sé. Ho alcune scene bene in mente, ma per il resto mi ricordo poco. Ma lo stile... lo stile è tutta un'altra storia. E' stato quello ad incantarmi, a tessere un incantesimo che mi ha intrappolato fra le pagine del libro, fino a quando non sono arrivata alla fine. Mi ha fatto dimenticare tutto il resto e precipitare nel suo mondo, tenendomici ancorata dall'inizio alla fine.
E' ciò che dovrebbe fare un buon libro, anche quando la storia ci dice poco, anche quando magari è una lettura inusuale per noi. Non è certo il mio genere e se l'avessi visto in libreria l'avrei lasciato lì (e che errore sarebbe stato!). Certo, magari non è la lettura più adatta se uno è in cerca di qualcosa di leggero e simpatico, o se si è in cerca di sentimenti o avventura, ma è una lettura che merita davvero tanto. Sono stata davvero felice di aver conosciuto quest'autore.
Voto: quattro little chtulhu!
Bene, direi che per oggi è tutto! E voi, conoscete questi libri? Li avete letti? Oppure vi ispirano?
Buone letture!
S.
Daiii, ho appena comprato "sizzling sixteen"..! :D
RispondiEliminaHo letto in giro che la Evanovich perde molto in questi romanzi (ma si riprende al ventesimo circa).. Io mi sono un po' scocciata già all'undicesimo, per ora stanno in pausa.. Non avrei saputo dirlo meglio, è troppo esagerato e dopo un po'.. Non è più nemmeno così divertente :(
Spero che con te abbia più fortuna! :) Ahh, buono a sapersi! Allora terrò duro fino al ventesimo :) Vero, ed è un peccato perché erano carinissimi! All'inizio ridevo un sacco, ora sono più le volte che alzo gli occhi al cielo che non quelle che sorrido :(
EliminaMi segno assolutamente il libro di John Williams! La prima frase sulla stanza mi aveva già conquistata e leggere che il miglior pregio è proprio lo stile di scrittura non fa che accrescere la mia curiosità!!
RispondiEliminaLo stile è veramente molto particolare :) Spero che ti piaccia! E, ovviamente, se lo leggi sono poi curiosa di sapere cosa ne pensi :)
EliminaMi incuriosisce molto ciò che hai scritto riguardo allo stile di John Williams :)
RispondiEliminaE' uno stile particolare e interessante :)
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